In Fratelli d’Italia ora la parola d’ordine è silenzio – .

In Fratelli d’Italia ora la parola d’ordine è silenzio – .
In Fratelli d’Italia ora la parola d’ordine è silenzio – .

CREMONA – Dopo bordateI l silenzio. la direttiva dall’alto è: «La biancheria sporca va lavata in famiglia». Il primo a chiedersi che «adesso un percorso di riflessione nel centrodestra e in particolare in Fratelli d’Italia” era Chiara Capellettineo consigliere comunale eletto per la festa di Giorgia Meloni contro 267 voti di preferenza. Ma per ora tutto tace, e il silenzio è assordante. Coltelli dei fratellisi potrebbe dire, dato che nel partito cremonese Georgia Meloni ci stiamo preparando per a resa dei conti che non lascerà indenni gli interessati. Le parole, molto taglienti, sono quelle di Senatore di Fdi, Renato Ancorotti, che, riferendosi, da buon imprenditore, al mondo degli affari, aveva affermato: «La comando è un dono innato, non un privilegio di vendita. Spetta alAmministratore delegato rispondere di persona per il fallimenti della compagnia”.

La metafora imprenditoriale rientra nella sfera politica come una Spada di Damocle che incombe su una persona, in particolare: Marcello Ventura, presidente provinciale di Fratelli d’Italia. IL divorzio Lo si sapeva già da qualche mese: precisamente da febbraio, quando Ancorotti aveva dato il suo endorsement al candidatura a sindaco Di Alessandro Portesani, con qualche pesante “ma”. Rilevando, cioè, che il primo partito del centro-destranonostante il suo forte consenso, non era riuscito a generare un candidato politico. Un dato significativo, che aveva subito messo in dubbio il modus operandi dell’ comando di Fdi, accusato di essersi mosso troppo tardi per trovare un candidato.

Eppure, secondo le dure parole di Ancorotti, l’ sconfitta non è responsabilità del candidato, che invece viene assolto e lodato dal senatore: «La sua campagna Il bersaglio, infatti, non è il candidato, ma chi lo ha scelto, secondo Ancorotti, escludendo figure politiche sacrificabili all’interno del partito per mero conflitti interni. Leggi alla voce Capelletti, considerato, prima di febbraio, tra i molto papabile di Fdi per sfidare Virgilio alle elezioni comunali. Ora Capelletti chiede che si apra una discussione interna.

Allo stesso modo, Alessandro Zagnialtro possibile avversario di Virgilio fino a qualche mese fa e grande assente da questa campagna elettorale, si chiedeva perché non si fosse optato per un candidato politicovista la forte ondata di consensi per il centrodestra al europeoche avrebbe dovuto trascinare la coalizione anche a livello locale. Ancorotti usa termini inequivocabili: «Individualismi ostinati», «aria irrespirabile“. Più bruciando era quella della capitale, dove, nello stesso giorno delle elezioni europee, Fratelli d’Italia ha perso duemila votiuguale aotto per cento di consensi, anche se pesano in parte altre sconfitte, Casalmaggioredove Fdi è rimasta senza consulenti, un Castelverdedove ci siamo presentati separatamente dal resto del centrodestra, con il candidato Mauro CenicolaIl braccio destro di Ventura. Ancorotti ha parlato anche di «una direzione occultaA cui si sono ispirate le scelte chiave di questa campagna elettorale qualcuno che opera al di fuori del perimetro del partito».

E fioccano le ricostruzioni. In Fdi, dopo le parole del senatore, sono caduti come uno bomba atomica sulla gestione locale nessuno parla. Nessun commento viene aggiunto e un certo disagio. Qualcuno mostra un certo amarezza per l’affondo di Ancorotti, fin troppo esplicito. Ventura, dal canto suo, interpellato, ha preferito non rilasciare dichiarazionima il cattivo umore è evidente. Ma sembrano mirate anche le bordate di Ancorotti segretario comunale Stefano Foggetto. Quando gli viene chiesto, non risponde neanche perché è in attesa di un incontro interno per valutare la ragioni della sconfitta.

 
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