Silicon Box rifiuta il Veneto e preferisce stabilirsi in Lombardia: ecco perché – .

Silicon Box rifiuta il Veneto e preferisce stabilirsi in Lombardia: ecco perché – .
Silicon Box rifiuta il Veneto e preferisce stabilirsi in Lombardia: ecco perché – .

Il Piemonte esulta, il Veneto deluso, subendo un’altra sconfitta sul fronte delle aziende innovative dopo la “fuga” di Intel. La multinazionale singaporiana Silicon Box ha scelto di costruire la sua fabbrica di chip a Novara, un investimento da 3,2 miliardi per 1600 posti di lavoro dal 2028. Il Veneto aveva nominato Vigasio, in provincia di Verona, in quanto sede della nuova attività e il presidente Luca Zaia si erano spesi molto per questa operazione; nei mesi scorsi, inoltre, nella città di Arena si è celebrato il vertice del G7 dei ministri Industria. Non ha aiutato.

Silicon Box fallisce Veneto

Ma perché il sito veneziano è stato rifiutato? La domanda non ha ricevuto risposta ufficiale. Si dice che l’azienda abbia preferito Novara per le sue dotazioni infrastrutturali, ma soprattutto perché Regione e Comune hanno steso tappeti rossi per la Silicon Box, mettendosi a disposizione per risolvere qualsiasi problema. Come si dice in gergo, questione di “impegno”. E si sarebbero ritrovati terre senza bisogno di espropri. Dal Veneto si capisce che queste motivazioni sono pretestuose, Verona è dotata di tutto ciò che rende trasporti (aeroporti, ferrovie, autostrade) e i terreni individuati non avevano problemi ad essere acquisiti. E che il governo non avrebbe fatto abbastanza per spingere Vigasio. controversia La politica è già partita nei giorni scorsi e potrebbe scaldarsi ulteriormente. Ieri a Roma il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio hanno firmato l’accordo con l’azienda di Singapore. “Abbiamo scelto Novara in Italia per la nostra prima fabbrica in Europa, ma continueremo a guardare alle regioni limitrofe per ulteriori sviluppi. Il nostro lavoro per i nuovi chip inizia qui in Italia”, ha detto il CEO di Silicon Box, Byung Joon Han, che aveva partecipato al B7, il summit degli imprenditori, a Verona. La speranza è che attorno a questa fabbrica nasca un vero e proprio distretto industriale della microelettronica, ma difficilmente vedremo investimenti in Veneto o nel Nordest.

La partenza

Silicon Box è una start-up nata tre anni fa e già diventata una potenza. Produce il chiplet, cioè piccole tessere da assemblare insieme, come i mattoncini Lego. Una tecnologia che rende i semiconduttori più efficienti e meno costosi, e che è particolarmente adatta all’intelligenza artificiale. È stata fondata dai coniugi Sehat Sutardja e Weili Dai, proprietari negli Usa del colosso Marvell Technology da 57 miliardi di dollari, e da Byung Joon Han, ex dirigente della cinese Jcet. Ha già una fabbrica a Singapore. L’impianto soddisferà principalmente la domanda europea di chip AI, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici. «Silicon Box ha valutato diverse sedi in Italia, e la scelta finale è caduta su Novara – ha spiegato il ministro Urso, dando tutte le responsabilità all’azienda -. Il Piemonte ha già altre attività nel settore e può diventare un polo industriale per i semiconduttori”.

 
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