Domani, in attesa di essere (ri)congedato su altri lidi, Lewis Lewis (il portiere più consigliato della lunga storia del Cavalluccio) tornerà in banca al Savio a fine prestito.
Tornerà – sospira – ufficialmente alla base domani. Per fine prestito. Anche se la sua avventura (in campo) al Cesena è già finita da tempo. Sì, per un po’. Per essere precisi, non certo dal suo – ehm – prestazione emozionante mostrata 16 mesi fa al Manuzzi contro L’Aquila Montevarchi. Accidenti, Luca Lewis. Figlio dell’ex co-presidente della Juventus Robert Lewis. Uno dei portieri più inaffidabili passati per Cesena negli ultimi vent’anni (diciamo anche negli ultimi trent’anni, eh). Di sicuro il portiere più consigliato nella lunga storia del Cavalluccio. Certamente.
Ti ricordi? Nell’anno del Signore duemilaventidue, il ‘simpaticissimo’ (in campo, ma anche in tv) Lewis Junior, era sbarcato sulle sponde del Savio in veste di predestinato. Due anni dopo, però, il ‘povero’ Luca – ora anche lui reduce dalla disastrosa avventura di Pontedera – con appena 23 primavere sulle spalle si ritrova già pacchianamente pre-cestinato. Sì, già cestinato. Non proprio la vita migliore per chi, nei suoi sogni stellati, puntava a diventare il nuovo Gigi Buffon. Non esattamente. Il portiere americano, però, ha qualche consolazione. Non male, il suo mostruoso stipendio valido fino al 30 giugno 2025 (stiamo parlando di 130 mila euro, più o meno). Niente male, eh.
“Qualunque cosa accada sarà un successo” tuonò il grande Piero Chiambretti tanti anni fa durante un polveroso Festival di Sanremo condotto da Mike Bongiorno. Appunto: qualunque cosa accada sarà un successo. Sì, un successo. Almeno per il conto in banca di Lewis Junior. Un Lewis Junior che, nelle prossime settimane, verrà (ri)distribuito verso altri lidi – sempre in prestito e sempre con lo stipendio (quasi) interamente pagato da Cavalluccio: ecco il degno finale di un capolavoro di ignoranza calcistica… – dal buon Fabio Artico. Chiamale, se vuoi, aberrazioni. Aberrazioni in salsa bianca e nera.
Sì, aberrazioni. Perché due estati fa gli americani avevano fatto davvero le cose per bene, come il ‘miglior’ signor Locatelli. Portare a casa il miglior allenatore della Serie C e una valanga di rinforzi croccanti dal curriculum vitae di platino. Quell’estate la tavola bianconera sembrava davvero già apparecchiata per il ritorno del Cesena in Serie B. Quella Serie B gli americani la volevano a tutti i costi. Ad ogni costo. La volevano. Ma poi, all’improvviso, alla vigilia di quella ormai famosa Cesena-Carrarese dal sapore (anche) di dirigenti vessati e fratture composteLewis Senior & Friends cambiarono idea.
