Iniziano i lavori di ristrutturazione del porto industriale – .

Iniziano i lavori di ristrutturazione del porto industriale – .
Iniziano i lavori di ristrutturazione del porto industriale – .

Patroni Griffi «Un porto che guarda all’Europa» – L’esempio virtuoso del polo eolico

DI FRONTE ai numeri in crescita, è la vista delle navi mercantili alla fonda nel Golfo Adriatico in attesa di entrare nel porto industriale di Manfredonia a dare un’idea dell’incremento del traffico dello scalo marittimo di Siponto.

“IN MENO DI UN MESE sono state movimentate circa 25.000 tonnellate di merci, tra componenti eolici, rinfuse destinate alla vetreria Sisecam e spedizioni di vetro, oltre a componenti eoliche destinate agli USA”, rileva Vincenzo Prencipe della Galli & Figlio shipping agency, che ha realizzato un ambizioso progetto di riqualificazione di alcune aree retroportuali praticamente abbandonate e trasformate in magazzino per rifiuti vari. Una lodevole e lungimirante iniziativa di un imprenditore privato supportato da adeguati investimenti, che ha recuperato e attrezzato un’area idonea a ricevere le merci in arrivo e in partenza dal porto di Manfredonia.

L’ESIGENZA tecnico-organizzativa che ha permesso all’agenzia Galli & Figlio di realizzare e sviluppare quello che è considerato il più grande e importante polo logistico dell’energia eolica dell’Adriatico, che movimenta centinaia di componenti di sistemi eolici esportati in varie regioni d’Italia e all’estero con solide prospettive di crescita. Un’attività che ha prodotto un effetto indotto di oltre centocinquanta unità lavorative. Un esempio chiaro ed eloquente delle possibilità di sviluppo che si possono ottenere su queste sponde valorizzando le risorse di base esistenti, in questo caso il porto.

PORTO che si appresta ad avviare l’attuazione del sontuoso progetto di rifunzionalizzazione della struttura realizzata nei primi anni Settanta, per un investimento di 121 milioni di euro, messo a punto dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale. «Interventi di grande impegno, non solo tecnico – rileva il presidente dell’AspmAm, Ugo Patroni Griffi – che danno prospettiva alla possibilità di valorizzare il bacino di altri fondali e quindi di inserirsi nella macroarea marittima che comprende il corridoio europeo in cui il porto di Manfredonia può giocare un ruolo fondamentale».

IL CANTIERE DI BASE, ovvero l’allestimento della sede operativa dei lavori, è stato allestito nell’area antistante il “molo” che collega il bacino portuale situato a circa tre chilometri dalla costa. Un’opera “titanica”, come l’ha definita il Presidente Patroni Griffi. «Un progetto di ampio respiro – spiega – che adegua la struttura esistente dal punto di vista della sicurezza e della funzionalità a vantaggio degli operatori portuali».

NEL PROGETTO di rifacimento dell’altro molo fondale è prevista l’eliminazione del sistema “nastro trasportatore” appoggiato al molo per tutta la sua lunghezza, mai funzionato e nemmeno collaudato. «Un abominio del passato – lo ha definito Patroni Griffi – un simbolo negativo di una Manfredonia che vuole rinascere, una sovrastruttura inutile e che è di enorme ostacolo ai lavori sulle banchine portuali. Ora – annuncia – siamo all’epilogo: con la Regione abbiamo firmato un protocollo che sancisce la rimozione di quel sistema».

Michele Apollonio

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