Ex marito violento condannato a Bari – .

Ex marito violento condannato a Bari – .
Ex marito violento condannato a Bari – .

BARI – “Ti farò morire di fame” e dopo averla insultata e minacciata di morte, le ha tirato oggetti, le ha dato pugni allo stomaco e le ha stretto la gola. Per quasi quarant’anni, un marito violento avrebbe maltrattato la moglie, insultandola e picchiandola finché lei, dopo l’ultima violenta aggressione, non ha deciso di denunciarlo.

Per l’uomo, un 65enne della provincia di Bari, la Corte d’Appello ha confermato la condanna per maltrattamenti e lesioni personali, riducendo al contempo – concedendo attenuanti generiche – la pena comminata da 3 anni e 2 mesi a 2 anni. , un mese e dieci giorni di reclusione.

I due, coetanei, si sposarono nel 1983, lei aveva appena 23 anni. Pochi mesi dopo iniziarono i maltrattamenti, «con una serie di atti lesivi della sua integrità fisica e morale – ricostruisce l’accusa – sottoponendola a uno stile di vita vessatorio e violento, tanto da rendere abitualmente dolorosi e mortificanti i rapporti familiari». In particolare, l’avrebbe «aggredita sistematicamente sia verbalmente», con espressioni come «sei brutta, sei idiota, ignorante, non vali niente, ti farò morire di fame… senza di me non vali niente, pazza, malata, devi andare a lavare le porte, devi andare a pestare i marciapiedi». E poi anche fisicamente, colpendola allo stomaco e ai fianchi e colpendola alla gola, oltre a lanciandole oggetti e suppellettili.

L’ultimo episodio, epilogo di anni di molestie, a 37 anni dalla prima aggressione, risale a una sera di ottobre del 2021. L’imputato avrebbe colpito la moglie con un pugno allo stomaco e successivamente l’avrebbe afferrata con entrambe le mani alla gola, stringendola forte e minacciandola con le parole “Devo strangolarti”. Quella sera lei le avrebbe procurato delle lesioni personali (epigastralgia da stress emotivo e trauma contusivo al collo). A quel punto la donna, stanca e stremata da decenni di violenze domestiche, avrebbe trovato il coraggio di rivolgersi prima a un medico per farsi curare dopo l’ennesima aggressione e poi di chiedere aiuto alla polizia.

Nel procedimento penale la donna è stata assistita dall’avvocato Laura Bellanova. Parte civile era anche l’associazione Gens Nova con l’avvocato Anna de Tommaso. Nel gennaio 2023 è arrivata la sentenza di primo grado, che condanna l’uomo a 3 anni e 2 mesi di reclusione e a risarcire l’ormai ex moglie, con una somma provvisoria di 10mila euro. Il processo d’appello si è concluso nei giorni scorsi con la conferma del riconoscimento della responsabilità dei maltrattamenti e delle lesioni (una pena ridotta, però), e la conferma delle disposizioni civili con la condanna al pagamento delle spese legali.

 
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