Si amplia la flotta taxi Ravenna. Gara per 6 licenze, servono almeno 76.500 euro – .

Si amplia la flotta taxi Ravenna. Gara per 6 licenze, servono almeno 76.500 euro – .
Si amplia la flotta taxi Ravenna. Gara per 6 licenze, servono almeno 76.500 euro – .

Oggi sono 24 le auto bianche in circolazione nella capitale, secondo l’Autorità che regola i trasporti dovrebbero essercene almeno altre 18

Dopo diciotto anni il parco si amplia Taxi in servizio a Ravenna, attualmente composto da 24 autoIl Comune ha indetto un concorso pubblico per l’assegnazione sei nuove licenze di cui due riservati ai veicoli attrezzati anche per il trasporto di persone con gravi disabilità che necessitano di trasporto. Sono obbligatori per ogni licenza 90mila euro da versare in un’unica soluzione (76.500 se il veicolo è attrezzato per il trasporto di disabili).

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 16 settembre (solo tramite posta elettronica certificata). Considerati i tempi necessari per convocare la commissione di concorso e svolgere le prove di selezione, è ragionevole supporre che il sei nuovi tassisti potrebbero essere sulla strada nei primi mesi del 2025. Il rilascio delle nuove licenze sarà vincolato all’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale, secondo quanto previsto dall’Unione Europea. È previsto l’obbligo di fornire un servizio di interconnessione tecnologica tra utenti e tassisti.

La selezione tra tutte le candidature valide avverrà con un esame orale su cinque argomenti: Codice della Strada, toponomastica di Ravenna, conoscenza della lingua italiana, tecniche di primo soccorso, scala e normativa amministrativa del settore. La conoscenza della lingua inglese e la disponibilità di terminali POS per i pagamenti elettronici non sono requisiti necessari, ma requisiti preferenziali per la graduatoria che saranno presi in considerazione in caso di parità tra i partecipanti.

A metà maggio, diciotto anni dopo l’ultima volta, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato aggiornamento del regolamento del servizio taxi. Questo è già previsto per arrivare fino a 42 licenzeSulla base dei dati raccolti dai nuovi tassisti, il Comune definirà quando e come assegnare gli altri 12.

«I tassisti hanno sempre detto no all’aumento delle licenze, che sono rimaste le stesse dal 2006», dice al quotidiano l’assessore comunale Annagiulia Randi (Sviluppo economico) Cablato che ha pubblicato un’inchiesta sui taxi in Italia.

Nel comune di Ravenna, oltre alle 24 licenze di taxi, esistono anche quelle 52 Autorizzazioni NCC (Noleggio con Conducente). Si tratta di veicoli che devono essere prenotati telefonicamente chiamandoli sul cellulare o tramite app e non possono fornire servizio su strada. Secondo una misurazione delAutorità di regolamentazione dei trasporti (Art), tra tutti i capoluoghi di provincia in Italia, solo una dozzina di comuni hanno un divario così ampio tra taxi e NCC. La media nazionale per i capoluoghi di provincia è di 2,71 taxi per ogni NCC. A Ravenna questo rapporto è di 0,46. Il più basso in Italia tra le 50 città più popolose.

Nella redazione del bando, il Comune ha chiesto un parere preliminare all’ART e ha specificato che, sulla base dei dati forniti dalle associazioni locali dei tassisti, le sei nuove licenze sarebbero state quelle necessarie per soddisfare chiamate in sospeso (circa diecimila nel 2023) e le previsioni della domanda derivanti dall’incremento del traffico crocieristico (stimati diecimila scali nel 2024). Gli uffici delle autorità hanno tuttavia effettuato la propria valutazione applicando il metodo comparativo. Il campione di comuni è stato selezionato con i seguenti criteri: capoluogo di provincia; popolazione compresa tra 100mila e 200mila abitanti; sede di un porto commerciale di rilevante importanza nazionale; importante presenza di insediamenti industriali. L’insieme risultante è formato da 8 comuni: Ancona, Cagliari, La Spezia, Livorno, Messina, Taranto. Attraverso l’utilizzo di diversi indicatori rappresentativi delle situazioni locali, è emersa l’esistenza di correlazioni significative tra il numero di taxi e la popolazione residente, il numero di auto private, il numero di lavoratori nei settori dell’ospitalità, il numero di attività economiche presenti; tuttavia, non esistono correlazioni evidenti tra il numero di taxi e il numero di passeggeri sulle navi da crociera in arrivo. Applicando le correlazioni individuate a Ravenna, risulta che il parco taxi del Comune dovrebbe avere un numero di veicoli nettamente superiore al contingente attuale (si stimano almeno 70 taxi). Risultati simili si ottengono anche con un approccio semplificato, ovvero calcolando la media del numero di taxi presenti nei comuni del campione (la media aritmetica è pari a 66 taxi; la media ponderata per la popolazione è pari a 71 taxi) . Se, per maggiore cautela, si prende in considerazione il numero totale dei veicoli taxi e NCC, la media aritmetica delle auto pubbliche del campione è di 94 veicoli, con la conseguenza che Ravenna, avendo 24 taxi e 52 NCC, dovrebbe avere almeno 18 più taxi.

Il Comune ha definito l’importo per il rilascio di nuove licenze sulla base di una perizia relativa alla cessione di azienda comprensiva di licenza taxi avvenuta nel 2019. Secondo le informazioni fornite dal Comune all’Art, nel 2020 si sono verificati due trasferimenti di licenza, nel 2021 e nel 2022 nessuno, mentre nel 2023 sono stati due. Sul valore commerciale delle licenze, invece, l’Autorità rileva l’indisponibilità di dati certificati dall’Agenzia delle Entrate nonché l’assenza di annunci pubblicati online per la vendita di licenze taxi nel territorio del Comune, da cui dedurre elementi sulla domanda e sull’offerta di licenze. Al fine di raggiungere l’obiettivo di incrementare il contingente taxi, «l’importo per il rilascio delle nuove licenze deve essere inferiore al prezzo medio di cessione nel “mercato di rivendita delle licenze taxi” per due motivi: se l’importo fosse pari al prezzo di mercato, gli aspiranti tassisti sceglierebbero di acquistare le licenze sul mercato dei taxi per evitare il rischio e l’impegno connessi alla gara di assegnazione, ma in questo modo si otterrebbe solo una sostituzione dei titolari di licenza; un importo troppo elevato costituisce una “barriera all’accesso” e determina una riduzione del numero di candidati, riduzione che potrebbe giungere alla situazione estrema in cui il numero degli aspiranti tassisti è inferiore al numero delle licenze messe a concorso, vanificando così l’intenzione dell’Amministrazione di ampliare la quota».

Altri Comuni, che si sono mossi verso il rilascio di nuove licenze taxi a titolo oneroso, hanno fissato l’importo unitario a circa la metà del valore medio dei trasferimenti avvenuti nel mercato dei taxi. Un’inchiesta del quotidiano Cablato dimostra che a Napoli, nel 1997, i nuovi tassisti pagavano 7.500 lire (al cambio del 2001 sono 3,75 euro) di bollo. Per calcolare i 175 mila euro richiesti dal Comune di Firenze nel 2016, spiegano da Palazzo Vecchio, sono partiti dal fatto che “il valore medio di trasferimento delle licenze nel 2014 e 2015 era di 250 mila euro, ma imponendo l’elettrico si è ritenuto uno sconto del 30 per cento”.

La regola dice che almeno l’80 per cento del ricavo derivante dall’emissione deve essere distribuito tra gli attuali titolari di licenza taxi del comune (a Ravenna significherebbe 17 mila euro ciascuno) come sorta di compensazione per l’aumento della concorrenza, mentre la restante parte potrà essere utilizzata dal Comune per iniziative volte al controllo e al miglioramento della qualità dei servizi di trasporto pubblico non di linea. Per incentivare la partecipazione al concorso, l’Autorità suggerisce che il pagamento dell’importo richiesto possa essere rateizzato in un arco temporale coerente con il vincolo normativo che vieta la cessione della licenza prima che siano trascorsi 5 anni (il bando di Ravenna prevede invece che il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione).

«Stiamo dando una risposta concreta alla carenza di taxi a Ravenna – dichiara l’Assessore al Commercio, Annagiulia Randi –, un problema concreto e di vecchia data, e le esigenze di una città in rapido sviluppo come la nostra. L’impegno, nei confronti dei cittadini e delle associazioni di categoria, di mettere a gara le nuove licenze entro la metà del 2024, dopo un approfondito e condiviso processo di analisi della situazione e ricerca della migliore soluzione possibile, in sede di consiglio comunale e commissione consultiva, è stato pressoché rispettato. Una promessa mantenuta che siamo certi sarà una valida risposta alle esigenze di mobilità di cittadini, lavoratori e turisti”.

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