Trentenne a processo per stalking La Nuova Sardegna – .

Trentenne a processo per stalking La Nuova Sardegna – .
Trentenne a processo per stalking La Nuova Sardegna – .

Olbia. Ha continuato a molestare e minacciare gravemente la sua ex fidanzata, violando gli ordini del giudice che gli proibivano di avvicinarla e nonostante fosse finito anche lui agli arresti domiciliari. Una persecuzione continua e implacabile che ha portato, alla fine, Samuele Marras30enne di Olbia, in carcere. Dove si trova ancora. L’irriducibile molestatore è ora sotto processo presso il tribunale di Tempio con l’accusa di stalking. Il giovane era stato arrestato dai Carabinieri un anno fa e trasferito in carcere, in Palletdopo l’ennesima lamentela della sua ex fidanzata.

Si tratta dello stesso stalker che nel marzo del 2023, con un barattolo di vernice rossa in mano, si recò a casa della sua ex e imbrattò la cassetta della posta con il pennello. Durante lo stesso raid, ha anche forato le gomme e graffiato la carrozzeria della sua auto. Tutto ciò a prescindere dalle misure cautelari già disposte nei suoi confronti dal gip del tribunale di Tempio, Caterina Interlandicioè il divieto di avvicinarsi alla ragazza e ai luoghi da lei frequentati.

Misura cautelare presa tempo fa a seguito della denuncia per stalking presentata a suo tempo dalla donna. Del resto lo stalker era già stato arrestato e successivamente posto agli arresti domiciliari. Nonostante ciò continuava a tormentarla con pesanti minacce. A quel punto è stata presentata una nuova denuncia dal suo difensore, l’avvocato Antonello Desini. Di fronte a una situazione sempre più pericolosa, lo scorso giugno, il gip del tribunale di Tempio aveva deciso di revocare la misura cautelare degli arresti domiciliari e di disporre quella della custodia cautelare in carcere, immediatamente eseguita. Lo scorso settembre Samuele Marras è stato rinviato a giudizio e ha avuto inizio il suo processo. Il trentenne è difeso dagli avvocati Giuseppe Mocci e Carlo De Cesaro. Nell’udienza di ieri davanti al giudice Maria Elena Lai – Pubblico ministero Franca Abiddu – è stato ascoltato il carabiniere che aveva svolto le indagini sugli episodi relativi ai danni all’auto e alle minacce con acquisizione di messaggi scritti e vocali. Il processo proseguirà il 4 luglio. Sarà ascoltato l’ultimo testimone dell’accusa.

 
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