«Amo la chimica e la letteratura» – .

Braccia alzate per alcuni, mazzi di fiori per altri, tra le lacrime di un nonno commosso nel vedere la nipote sorridere al traguardo finale, dopo aver affrontato un anno tutt’altro che semplice. Una mattina emozionante quella di ieri al Setificio, dove si sono svolti gli esami orali di maturità. Se per alcuni il futuro è ancora incerto, c’è chi ha già le idee molto chiare su cosa fare da grande.

Tra questi c’è Mouhamadou Niang, ancora 18enne, ma già “maturo” avendo frequentato il corso quadriennale di chimica. Originario del Senegal, è arrivato in Italia sette anni fa. Il suo metodo per imparare la nuova lingua? Studia letteratura, di cui è appassionato. «Ho fatto le scuole medie in Abruzzo, a Pescara – racconta – poi mio papà, per motivi di lavoro, è venuto al Nord. La mia intenzione era studiare meccanica e meccatronica alla Magistri ma non c’era posto, così mi sono iscritta al corso quadriennale del Setificio e mi sono innamorata della chimica. A settembre andrò all’università in Francia dove mia sorella c’è già, mi interessa diventare ingegnere energetico: prima farò una laurea approfondita in chimica e poi studierò energia. Con l’italiano non ho avuto difficoltà perché i professori mi hanno fatto appassionare alla letteratura, volevo imparare ad usare termini un po’ più aulici. È un argomento che mi tocca molto, tendo a cercare di trovare un significato in quello che hanno fatto gli autori e a confrontarlo con la mia vita.”

Oltre all’italiano e alla sua lingua madre, Mouhamadou parla anche inglese e francese. All’esame finale la sua dialettica ha impressionato i docenti: «È uscito Paolo Anastas, chimico, ho parlato di inquinamento, di quanto sia importante usare solventi rispettosi dell’ambiente, poi mi sono collegato con D’Annunzio e altri argomenti. Mio papà è rimasto sorpreso dai risultati che ho ottenuto, è molto felice. Adesso sto già cercando un lavoro per risparmiare qualcosa prima di partire per la Francia. Mi dispiace partire, ho instaurato tanti rapporti qui, sia con i professori che con i compagni di classe, mi hanno accettato, cosa che alle medie la gente tendeva a non fare. Mi sono innamorato di questo posto, ma devo pensare al mio futuro. Avevo bisogno di maturare prima, mio ​​papà è venuto qui da solo e ha costruito tutto da solo e ora ha dato una strada anche a noi”.

Tanti ragazzi, come lui, festeggiano la fine del diploma di maturità. “È andata benissimo, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso – spiega Camilla Lattuca – L’anno prossimo andrò all’università, Fashion design a Milano. Mi sono preparata a tutto e l’orale è stato meno difficile del previsto”. Concorda anche Davide Ostinelli: “Più rilassati di quanto mi aspettassi – conferma – La commissione ci ha fatto sentire a nostro agio. Come tema avevo la foto di un prato tagliato da una mietitrebbia, quindi ho parlato di desertificazione. L’anno prossimo andrò a studiare chimica all’Insubria. Prima di andare all’orale ho baciato il crocifisso di mio nonno”.

La famiglia di Aurora Di Luca aspettava fuori da scuola: “Ero molto tesa, mi è tornata in mente la Prima guerra mondiale, che sono riuscita a collegare con le altre materie. Ora mi fermo un attimo per capire cosa fare, poi però riprenderò a studiare”. Anche Melania Pavesi è “matura”: “È uscito il packaging, ho parlato di comunicazione visiva – racconta -. Ero abbastanza tranquilla, ora faccio festa con gli altri compagni, per noi l’estate può davvero iniziare”.

Stesse sensazioni per Martina Leoni che, però, ha dormito solo tre ore prima dell’orale, e per Francesca Nava, che ha studiato tanto per prepararsi e ora andrà al Politecnico. “Mi è venuto in mente Oppenheimer a cui ho collegato tutto – è il commento di Elard Dyrmyshi, studente del liceo scientifico del Setificio di Cambridge e rappresentante del consiglio studentesco provinciale – Per quanto riguarda l’università, andrò a giurisprudenza”.

 
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