“Caso da sigillo emblema della gestione inefficace della privatizzazione Tpl” – .

“Caso da sigillo emblema della gestione inefficace della privatizzazione Tpl” – .
“Caso da sigillo emblema della gestione inefficace della privatizzazione Tpl” – .

“Nel complesso scenario del trasporto pubblico locale italiano, la crisi attuale viene spesso trattata superficialmente sia dalle aziende che dai sindacati” secondo Cub Transport La Spezia; per l’organizzazione sindacale, si legge nella stessa nota, “facendo un’analisi più approfondita, si comprende come il crollo dell’attrattività delle professioni nel settore del trasporto pubblico sia imputabile principalmente a condizioni di lavoro sempre più degradanti. Gli autisti sono sovraccaricati da crescenti responsabilità e percepiscono una retribuzione economica inadeguata, che certamente non rispecchia la responsabilità e il peso delle mansioni svolte. Infine, i turni di lavoro massacranti chiudono il cerchio”.
Cub Trasporti parla di “decenni di politiche miopi”, che per la Confederazione unitaria di base sono state “sostenute nel tempo direttamente o indirettamente anche dai sindacati confederali”. Per Cub “è stata solo la dedizione degli autisti a tenere a galla la TPL, unita alla pazienza degli utenti che continuano a pagare per un servizio sempre meno efficiente”.

Prosegue la nota diffusa da Cub Trasporti La Spezia: “Oggi il caso Seal è diventato l’emblema di una gestione inefficace della privatizzazione del servizio, all’interno di una situazione globale ulteriormente complicatasi negli ultimi anni. Seal ha gradualmente assorbito un numero crescente di linee e turni, spesso i più disagiati e meno desiderabili, con il tacito consenso e l’acquiescenza di sindacati e amministrazioni. Questo sovraccarico, imposto all’improvviso, quasi da un giorno all’altro, evidentemente anche per gli interessi di ATC, ha costretto SEAL a operare oltre le proprie capacità, senza ricevere il supporto necessario per adattare il proprio personale e le proprie infrastrutture. Mai come ora si è avvertita la necessità di un ripensamento strutturale, ma per costruire prima bisogna fare i conti con le vere responsabilità della crisi TPL, che vanno ricercate nelle politiche e nelle decisioni adottate negli ultimi trent’anni. La scelta di soluzioni di risparmio a breve termine e la corsa alla privatizzazione a tutti i costi, spacciata per panacea di tutti i mali, hanno portato alla situazione attuale, portando a trascurare investimenti significativi utili a migliorare realmente le condizioni di lavoro e la qualità del servizio”. Per il trasporto di cucciolisi afferma inoltre che “solo i promotori di tali politiche hanno tratto beneficio da questo approccio, mentre la categoria degli autisti di autobus, tram e ferrovie, che comprende sia gli autisti Atc che Seal, ne ha sempre subito le dirette conseguenze negative. Per risolvere efficacemente la crisi del TPL e garantire un futuro sostenibile a tutti gli attori coinvolti, è indispensabile operare su un cambiamento strutturale, capace di mettere al centro la dignità dei lavoratori e la qualità del servizio che deve tornare a essere pubblico”.
Il sindacato ha inoltre espresso la sua “solidarietà ai colleghi della Seal e a tutti gli autisti di autobus e tram italiani che lottano e aspirano a un sistema diverso e migliore”.

 
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