dopo 9 anni andrà in prigione – .

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Marcheno (Brescia) – Confirmed life imprisonment for Giacomo Bozzoli. Tre ore di udienza e una camera di consiglio di poco meno di cinque ore. Poco prima delle 18 è stata emessa la sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha deciso di respingere l’appello della difesa e si è arreso l’ergastolo è definitivo, dopo le condanne emesse a Brescia in primo e secondo grado.

Per Giacomo Bozzoli, 39 anni tra pochi giornirimase sempre in libertà in questi nove anni, le porte del prigione. Anche la Corte Suprema ha ritenuto che ciò sia vero colpevole dell’omicidio dello zio Mario, la sera di8 ottobre 2015 nel fonderia di famiglia, a Marchenoe di aver distrutto il suo corpo facendo così scomparire in forno Grande. Secondo i giudici di Brescia Giacomo ebbe il ccollaborazione degli operai Oscar Maggi e Giuseppe Ghirardinil. Quest’ultimo, responsabile del grande forno, era scomparso e fu ritrovato senza vita, avvelenato da un cianuro ‘ghianda’ a Case di Viso, in Valle Camonica: l’altra faccia di un doppio mistero.

Gli ermellini della prima sezione penale, presieduta da Giuseppe Santalucia, hanno accolto la richiesta del procuratore generale della Suprema Corte di ricorso respinto degli avvocati di Bozzoli. Soldi, relazioni familiari logorate, risentimento che si trasforma in un vero e proprio sentimento vendicativo. Per il sostituto procuratore Assunta Cocomello, le due condanne sono ineccepibili, sia formalmente che logicamente. Mario Bozzoli è sicuramente morto ed è morì all’interno della sua azienda“Le piste alternative sono accreditabili solo nel campo della magia”, ha sostenuto il rappresentante dell’accusa. Tutte le prove converge on Giacomo Bozzoli. Il luogo e il tempo dove si trovava l’imputato: nel reparto forni, tra le 19.15 (dopo la telefonata di Mario alla moglie per avvertirla che si stava preparando per tornare a casa) e le 19.18, ora di fumo “anomalo”. uscita dal grande forno, nel quale, secondo l’accusa e le sentenze, sarebbe stato gettato il corpo dell’imprenditore. Il movimento del telecamere interne perché hanno filmato un punto ‘morto’ della fabbrica e non la scena del crimine. Il ritorno di Giacomo in fonderia, dieci minuti dopo averlo lasciato, non per organizzare un cambio di produzione ma per completare l’azione e fare far sparire il corpo.

I l motivo: il risentimento ormai radicato del giovane Bozzoli nei confronti dello zio, più volte manifestato insieme al desiderio di eliminazione fisica. Un odio alimentato anche da motivi economicii, dalla convinzione di Giacomo che Mario rappresentasse un ostacolo ai suoi progetti imprenditoriali. difensori, l’avvocato Luigi Frattini e il professor Franco Coppi, hanno chiesto l’annullamento della sentenza. Per Coppi (già avvocato di Andreotti e Berlusconi) la “doppia conformità” della sentenza non è sinonimo di verità assoluta, ma potrebbe essere un doppio errore. Così come è sbagliato credere che sia la difesa a dover fornire prova di innocenza dell’imputato: è invece l’accusa che deve provare la sua colpevolezza. Nel mirino della difesa il cambio di carica si è verificato nelle ultime udienze del processo di primo grado. L’accusa era passata da “ha ucciso lo zio e ne ha trasportato il corpo fuori dall’azienda in auto” a “ha ucciso lo zio nel forno della fonderia”. La risposta delle frasi alla domanda dove erano finiti i resti era stato “non c’erano resti”. Ma l’esperimento giudiziario del maiale nella fornace di Provaglio ha dimostrato il contrario, poiché erano state trovate tracce dell’animale carbonizzato. Manca completamente la prova dell’ipotesi agreement between Giacomo Bozzoli and Oscar Magginon è detto dove e quando Giacomo avrebbe convinto l’operaio.

A differenza dei processi svoltisi a Brescia, l’imputato (che ha ha sempre proclamato la sua innocenza) non era in classe. Anche assente Mario Bozzoli’s wife, Irene Zubani, EHI due figlirappresentata dagli avvocati Vanni e Vieri Barzellotti. “Le decisioni – afferma Lawyer Vanni Barzellotti – della Corte di Cassazione è stato accolto dalla signora Bozzoli e dai figli con il sollievo di chi vede finalmente, anche se a distanza di anni, giustizia fatta, con l’accertamento definitivo della colpevolezza di Giacomo Bozzoli per l’uccisione del loro congiunto. Tutte le critiche che erano state rivolte alle decisioni dei giudici di merito non sono state ritenute meritevoli di accoglimento. Oggi abbiamo la verità. Una verità che consegna alla famiglia di Mario Bozzoli un giudizio giunto al grado finale e divenuto definitivo”.

Era regalo Invece Adelio Bozzoli, padre di Giacomo e fratello maggiore di Mario. “Giacomo è innocente”, ha detto ai giornalisti prima della sentenza. È molto malato.» “Sono devastato”, è stato il suo unico commento alla fine. Lapidario il commento dell’avvocato Frattini, legale di Giacomo Bozzoli: “È una sentenza ingiusta”.

 
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