“Sarà una tappa bellissima. Emozioni uniche tra le colline” – .

“Sarà una tappa bellissima. Emozioni uniche tra le colline” – .
“Sarà una tappa bellissima. Emozioni uniche tra le colline” – .

Bologna, 30 giugno 2024 – “Che emozione I l Tour in Italia. Ma soprattutto che emozione vederlo passare su quelle salite che, negli anni Bolognaerano la mia casa. Non puoi immaginare quante volte ho attaccato le pendici di San Luca…”.

Francesco Guidolin quando inizia Grande anello spegne (o quasi) il cellulare. Niente può allontanarlo dalla corsa a tappe più prestigiosa del mondo: forse solo la sua professione di nonno. Ma al cuore non si comanda e tanto meno il richiamo dei pedali: soprattutto se risvegliano dolcissimi ricordi.

Guidolin, oggi il Tour sale due volte a San Luca e poi arriva in via Irnerio.

“Bellissimo: quasi incredibile. Per me è come tornare indietro di venticinque anni, quando allenavo il Bologna e sui pedali, fuori Casteldebole, se mi restava un po’ di tempo non mi negavo nulla”.

Neppure la micidiale curva delle Orfanelle?

“Quella è davvero dura, ci vuole una gamba grande per non rimanere incastrati. Ma a quei tempi andavo davvero forte, per staccare ci voleva uno con più gambe di me e ti assicuro che allora, tra noi amatori, era difficile trovarne. Ma poi non c’era solo la salita di San Luca”.

Questo significa?

“Da lì si apre lo scenario dei colli bolognesi: posti davvero fantastici da pedalare e che ora ripercorro con la memoria davanti alla televisione”. Scenari che oggi saranno colorati di giallo.

“Per noi appassionati di ciclismo vedere che la corsa a tappe più prestigiosa del mondo parte proprio da qui in Italia è qualcosa di emozionante. Ho visto la presentazione, nella cornice unica di Firenze: emozionante. E ora (ieri per chi legge, ndr) Vedo il gruppo attaccare le salite che Pantani fece in allenamento: è un bellissimo omaggio a un uomo che ha scritto la storia del ciclismo.”

Uno sport che la appassiona e che ha sempre utilizzato come valvola di sfogo.

“Molte volte, alla vigilia di partite importanti, durante i miei anni a Bologna mi sfogavo salendo in bicicletta”.

Oggi invece?

“Oggi guardo il Tour in televisione, ma questa volta non sono riuscito ad organizzarmi per seguirlo dal vivo, di persona, come ho fatto spesso negli ultimi anni, recandomi in Francia da tifoso normale”.

Chi vince questo Tour?

“Il mio preferito è Pogacar. Ma mi piacerebbe che facesse un bel duello con Vingegaard”.

E chi sarà il primo a sfrecciare oggi per via Irnerio?

“Dico Roglic. Vedo una tappa ricca di salite, in teoria perfetta per le sue caratteristiche”.

 
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