Guardiamo alla storia ma dobbiamo anche educare alla pace – .

Guardiamo alla storia ma dobbiamo anche educare alla pace – .
Guardiamo alla storia ma dobbiamo anche educare alla pace – .

Crediamo che le vicende storiche, che hanno interessato la nostra città fin dall’antichità, debbano essere rivisitate e studiate; ci aiutano a comprendere il presente e la nostra identità. Segnate nel tempo, tra questi eventi storici non mancano le guerre. Qualcosa che Lucca Historiae Festival ha saputo revocare nei giorni scorsi allestendo diversi eventi lungo i bastioni delle Mura. Ma pur ricordando il nostro passato, diciamo bellicoso, crediamo che sarebbe opportuno cominciare ad educare le nuove generazioni, a partire dalle scuole elementari, ad una cultura di pace, con programmi che spieghino loro che tutte le guerre, passate e presenti, hanno è stata e resta per l’umanità una catastrofe paragonabile ai cataclismi.

Dovremmo, insomma, ricorrere ad un ribaltamento di pensiero, non considerando più come eroi i cosiddetti grandi condottieri della storia, ma solo uomini antichi con un’altra cultura, che hanno fatto i loro tempi, ormai ampiamente superati. Tanto che bisognerebbe rinunciare a qualsiasi intenzione di guerra per incanalarla in una logica di pace. Solo con un nuovo modo di pensare e di agire, crediamo che potremmo realizzare ciò che quasi tutti noi nel nostro cuore desidereremmo, ma non riusciamo a trovare i mezzi e la forza per esprimerlo ad alta voce. La pace, come atto di giustizia e di uguaglianza umana, sociale e planetaria. Ma, per raggiungere questo obiettivo, occorre acquisire una cultura innovativa e coraggiosa, che sappia liberarsi dell’uomo vecchio e ideologico che ci portiamo dentro.

Vincenzo Pardini

 
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