dopo Wembley solo delusioni – .

dopo Wembley solo delusioni – .
dopo Wembley solo delusioni – .

Non è tanto quando l’Italia è uscita a causare amarezza e delusione, ma piuttosto come. Non è tanto che abbiamo abbandonato l’Europeo in cui dovevamo difendere il titolo agli ottavi, ma come abbiamo affrontato questa competizione. L’Italia, che oggi saluterà la Germania dopo la conferenza stampa di Gravina e Spalletti, ha disputato una gara del tutto inadeguata. La nostra Nazionale ha avuto una buona reazione al gol di Bajrami dopo una manciata di secondi, ha giocato un buon primo tempo contro l’Albania (facciamo anche 60-70 minuti), ma poi ha giocato una delle peggiori competizioni di sempre. Sia contro Spagna che Svizzera è stato letteralmente asfaltato e non illudiamoci sul risultato finale perché, in entrambi i casi, Gianluigi Donnarumma è stato il migliore dei nostri (come nelle altre due partite).
Siamo arrivati ​​agli ottavi solo perché al 98° minuto della partita contro la Croazia a fine ciclo Calafiori ha improvvisato una giocata superba e Zaccagni si è inventato un delpierata. Quell’obiettivo ci ha permesso di sopravvivere per altri cinque giorni, ma eravamo già ben al di sotto della linea di galleggiamento.

La partita contro la Svizzera è stata la peggiore del torneo. Se contro la Spagna c’era l’alibi di un avversario fortissimo, contro gli svizzeri nemmeno quello. La sfida avrebbe dovuto essere almeno equilibrata, invece l’Italia è stata messa sotto pressione come a Gelsenkirchen. Dal primo all’ultimo minuto. “Dopo la partita contro la Macedonia del Nord questa eliminazione. Pensi che sia questo il livello del calcio italiano? No, la qualità c’è e bisogna ripartire – ha detto ieri Donnarumma al termine della partita -. Sicuramente è importante fare esperienza internazionale e alcuni giocatori lo faranno, sarà molto importante per la ripartenza della squadra”.

Dichiarazioni morbide, da parte del Capitano. Eppure è davvero difficile vedere la luce alla fine del tunnel. Capire come uscire da una crisi che non sembra placarsi. Tutt’altro. Gli ultimi pareggi con la Svizzera, quelli che ci hanno costretto allo spareggio con la Macedonia del Nord, sono arrivati ​​al termine di partite molto diverse da quella di ieri, entrambe caratterizzate dagli errori di Jorginho dal dischetto. Poche ore fa, però, c’è stata una vera lezione di calcio. Siamo passati dagli incubi di Palermo al crollo di Berlino, dalla sconfitta inaspettata contro la Macedonia del Nord alla raffica di azioni che ci ha regalato la Svizzera. Dopo il trionfo di Wembley, da quasi tre anni a questa parte, non facciamo che passare da una delusione all’altra. Non possiamo più sfuggire alla mediocrità.

 
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