“Hai sofferto molto fino alla fine” – .

“Hai sofferto molto fino alla fine” – .
“Hai sofferto molto fino alla fine” – .

TREVISO – Una settimana dopo il deferimento per accertamenti da parte della Direzione sanitaria di Belluno, si sono svolti i funerali di don Luigi Bassetto, parroco 80enne morto all’ospedale di Feltre il 19 dello scorso anno a causa di una presunta iniezione eccessiva ieri mattina nella chiesa di Santa Maria Maggiore. di morfina. La Procura di Belluno ha aperto un caso di omicidio colposo nei confronti di una giovane infermiera che aveva somministrato la dose letale. La morte di don Luigi, però, non è stata una sorpresa per chi gli è stato vicino in questi mesi: 4 anni fa era stato colpito da un ictus e da allora “hai sofferto molto, nel corpo e nell’anima fino alla fine”, dice la signora . Diana, che era vicina al sacerdote e che lui considerava come una seconda madre. “La sofferenza ti ha sopraffatto senza chiedere il tuo permesso, come spesso accade”, ha proseguito la donna davanti ai fedeli, tra cui i padri della congregazione somasca, accorsi per dare l’estremo saluto al fratello che il 9 aprile 2021 aveva celebrato la 50. di sacerdozio nella chiesa del castello di Quero, dimora dei Somaschi. Nel corso della funzione, insieme a don Ottavio, parroco della comunità di Madonna Granda, si è unito al ricordo anche don Josè, padre generale della congregazione, che ha ringraziato don Luigi “per la sua generosità e per il bene che ha compiuto”.

L’EREDITÀ

In molti ricordano l’affetto e il calore che il sacerdote aveva lasciato nella parrocchia trevigiana di cui era stato punto di riferimento per 10 anni, dal 2000 al 2010, e poi per un breve ritorno nel 2018. «Ci lascia in eredità – ha rimarcato don Ottavio – l’incoraggiamento a non fermarci di fronte alle prove, di fronte alle difficoltà». «Hai saputo amare per nome ogni volto che hai incontrato», ricorda commosso un fedele. «Una testimonianza intrisa di carità», prosegue un rappresentante della comunità di San Cipriano, paese natale di don Luigi dove vivono i suoi confratelli e a cui era molto legato. La celebrazione si conclude sulle note del canto «Amazing Grace», in una toccante versione arrangiata con le cornamuse che coinvolge i presenti in un commosso silenzio seguito da un fragoroso applauso all’uscita del feretro.

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SERENITÀ

Anche se le ragioni della sua morte attendono ancora risposte, i Padri Somaschi e le persone che gli furono vicine lo immaginano “correndo felice, a piedi nudi, con la sua amata bicicletta”, pronto a incontrare i suoi genitori e i nonni ai quali era molto legato. Lo stesso don Luigi, nell’omelia tenuta durante l’Eucaristia nel 50° anniversario della sua ordinazione, aveva detto di non aver paura della morte, anzi, “la morte non mi spaventa, sarà ciò che mi introdurrà a quella che è la meta della nostra esistenza: l’incontro con Dio”. Riprendendo il pensiero, la signora Diana, testimone degli ultimi ricordi di don Luigi, si rivolge ai presenti con le sue parole: “Mi avete detto di non dire agli altri di essere infelici perché il chicco di grano che avete seminato diventerà una grande spiga”.

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