nessun parente trovato per il funerale – .

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TREVISO – Undici giorni fa, il 19 giugno, Dino Calzavara stava arrivando sopraffatto e ucciso da un’auto mentre si guida in bicicletta viale Europa. Per tre giorni il suo corpo è rimasto senza nome all’obitorio: privo di documenti al momento dell’incidente, nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. Dopo una faticosa identificazione, su di lui è sceso nuovamente il silenzio: la sua salma è ancora custodita all’obitorio perché nessuno si fa avanti per organizzare i suoi funerali. Una storia iniziata già triste, sta diventando molto triste.

LE RICERCHE

Polizia locale e uffici comunali stanno cercando da giorni di contattare alcuni parenti. Dino Calzavara, morto a 80 anni, non era sposato, non aveva figli né parenti diretti. Un vicino lo ha riconosciuto, grazie alla foto pubblicata dal Gazzettino che lo ritraeva pochi secondi prima dell’incidente mentre attraversava in bicicletta le strisce pedonali della rotonda antistante il liceo Da Vinci. Ha chiamato la locale stazione di polizia dicendo che non lo vedeva da qualche giorno e che potrebbe essere lui. Gli agenti hanno confermato la sua identità perché, con il mazzo di chiavi che aveva in tasca, sono riusciti ad aprire la porta di casa all’indirizzo trovato consultando l’anagrafe. Dopo aver dato un nome alla vittima, i problemi non sono finiti lì.

I CONTATTI

Nessun parente si è fatto più avanti. C’è stato un contatto con una nipote, residente in provincia, che poi è subito scomparsa. Dino era una persona riservata, ma non un emarginato. Viveva da solo, per anni ha lavorato in una banca, nella ex Cassamarca. Abitava in centro, in un appartamento in via San Liberale. Aveva una pensione con la quale si manteneva senza problemi. Ma la solitudine che lo circondava ora sta diventando una barriera. Di lui si prende cura Antonella Tocchetto, avvocato e consigliere comunale del Pd. Dino era un amico di sua madre, alla quale andava spesso a trovare quando lei era in una casa di cura. Un suo cugino vive a Rieti: Tocchetto ricorda solo il nome, che ha indicato agli uffici comunali. Le ricerche continuano, intanto il tempo passa e Dino resta in una cella dell’obitorio. Ancora una volta dimenticato.

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The Gazzettino

 
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