L’ultima volta un grande evento sul lungomare di Rimini – .

L’ultima volta un grande evento sul lungomare di Rimini – .
L’ultima volta un grande evento sul lungomare di Rimini – .

L’ultima volta

Non si riferisce all’arrivo della prima tappa del Tour de France, la Firenze-Rimini. Difficilmente questa bella iniziativa sportiva sul nostro territorio potrà ripetersi nei prossimi anni. Non mi riferisco alla corsa in giallo. Mi riferisco all’ultima volta che potremo vedere arrivare sul lungomare di Rimini un evento sportivo, di livello nazionale o internazionale. Quest’anno è stato possibile perché c’è ancora un pezzo di lungomare che non è stato ancora trasformato in “parco del mare”.

Dall’anno prossimo sparirà per far posto al parco marino. Ho già scritto che in quel progetto ci sono importanti limiti funzionali insieme a vantaggi ambientali. Nei limiti di quel progetto non solo la scomparsa del lungomare come lo abbiamo conosciuto e ora accessibile solo a pedoni e biciclette (non gare ovviamente) ma anche la possibilità di far transitare, arrivare e partire gare di ogni disciplina. Il nostro lungomare ha visto spettacolari gare motociclistiche, fino a quando non sono stati vietati i circuiti cittadini. O anche di recente raduni come quello degli alpini. Ora la Rimini cicloamante dovrà accontentarsi di veder passare il Giro d’Italia sulla statale. Qualcuno dirà: “un male minore” rispetto al recupero urbanistico e ambientale dell’area confinante con la spiaggia. Possibile. Ma io resto della mia opinione: si poteva realizzare un progetto con caratteristiche diverse da quello realizzato, mantenendo anche le funzioni che hanno caratterizzato negli anni il nostro lungomare e adattandolo a un importante recupero ambientale.

Fratelli d’Italia il passato e la democrazia

Un’inchiesta di Fanpage svela un problema molto grosso alla radice della giovinezza di Giorgia Meloni, fatto di antisemitismo, razzismo e apologia del fascismo.

Come spesso accade quando viene attaccata, Giorgia Meloni perde stile e si arrabbia. In questo caso te la prendi con i giornalisti di Fanpage che sono colpevoli di aver fatto il loro lavoro. Ricordo che un’iniziativa simile fu presa contro il Partito Democratico campano. La differenza è che in quel caso il Pd campano venne messo sotto commissariamento senza alcuna polemica nei confronti dei giornalisti. Anzi

Non in questo caso, con Giorgia Meloni che addirittura ha interpellato il Presidente della Repubblica per sapere se è “normale che ci siano giornalisti infiltrati nei partiti”.

I rappresentanti di Fratelli d’Italia a livello locale non sono da meno.

Nella serata di giovedì 27 giugno il consigliere comunale del Pd Edoardo Carminucci svolge un’interrogazione su questa inchiesta. Apri il paradiso. I rappresentanti di Fratelli d’Italia in consiglio comunale si scagliano contro Carminucci. Una vera e propria rissa verbale (per fortuna non si è arrivati ​​alle mani, ma non per molto). Polemica che continuò nei giorni successivi. Rufo Spina, consigliere del partito di Giorgia Meloni, è arrabbiato perché Carminucci ha parlato di questioni nazionali e ha accusato il gruppo consiliare di cui fa parte di tollerare fascisti e antisemiti. Ora è chiaro che questa è una considerazione politica generale. Ma è anche chiaro che Carminucci ha toccato un “nervo” per Fratelli d’Italia.

Ora, al di là dell’episodio di Rimini, è chiaro che per Fratelli d’Italia c’è un problema di uscita dalle ambiguità e di riconciliazione con il proprio passato. Anche in questo caso Giorgia Meloni si guarda bene dal dichiararsi antifascista. Una linea politica che ha di fatto contribuito a marginalizzare il premier in Europa. E diventa un problema per tutta l’Italia.

San Clemente, the ridiculousness of “Obiettivo San Clemente”

Obiettivo San Clemente, il gruppo politico di opposizione nella prima legislatura di Mirna Cecchini, attacca la maggioranza dopo l’insediamento del nuovo sindaco in consiglio comunale. Dire che siamo ridicoli (politicamente) è un eufemismo. Infatti, come è noto, a San Clemente alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco che si sono svolte l’8 e il 9 giugno c’era una sola lista e un solo candidato. Mirna Cecchini e la sua lista si sono presentate solo contro l’astensionismo (almeno il 40% ha dovuto votare). Soglia ampiamente superata raggiungendo il 53% degli elettori. Obiettivo San Clemente invece di lamentarsi di quanti cittadini erano presenti alla prima seduta del consiglio comunale, dovrebbe cercare di capire perché non è riuscita a presentare una lista e un candidato sindaco. La democrazia vale sempre, ma soprattutto quando si vota quando c’è competizione, non il giorno dopo.

Chi loda se stesso inganna se stesso

Un detto della saggezza popolare ricorda come chi si fa i complimenti, vantandosi davanti agli altri, finisce facilmente per danneggiarsi. Questa volta rischio io. Lo faccio con piacere. La pillola della scorsa settimana con una proposta per “risolvere” il problema delle concessioni balneari è stata visionata da oltre 12mila lettori (dati Google Analytics). Ovviamente non solo nella provincia di Rimini ma anche in altre parti d’Italia. È la conferma che si tratta di un problema che riguarda molti cittadini. Purtroppo se ne parla solo sulle pagine dei quotidiani, nelle aule di giustizia amministrativa o attraverso le iniziative delle associazioni ambientaliste, Mare Libero in testa. Una discussione assente nei partiti politici a livello locale e nazionale. Tutto è delegato, quando le cose vanno bene, ai rappresentanti istituzionali. Troppo poco rispetto all’importanza della gestione delle spiagge italiane nell’economia del turismo balneare. E soprattutto troppo poco per trovare una soluzione seria e in linea con le direttive e le leggi europee.

Maurizio Melucci

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