ecco come aumenta l’isolamento – .

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ecco come aumenta l’isolamento – .

Primo giorno di tagli per i treni da Isernia a Roma e da Isernia a Caserta, ieri. Cancellazioni segnalate nei giorni scorsi dal Comitato Pendolari, che tramite una denuncia lanciata sui media ha fatto sapere che dai primi giorni di luglio sarebbe stato impossibile salire sul treno in partenza da Isernia alle 7.45 e in arrivo verso le 10 nel capoluogo. Infatti, l’opzione non era più prenotabile sul sito di Trenitalia a partire da inizio luglio: al suo posto corsa, è disponibile un Frecciargento con un biglietto che costa circa 50 euro contro i circa 16 del treno regionale. Stessa sorte vale anche per il treno delle 9.35 e per i treni serali da Roma delle 19.35 e delle 20.35.
La cancellazione ha interessato allo stesso modo anche la tratta da e per Caserta, con due viaggi di andata e due di ritorno. Cancellazioni previste fino al 9 dicembre.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Piero Castrataro, che ha commentato duramente l’operato della giunta regionale: “Non è bastato l’allarme lanciato da pendolari, sindacati e altre forze sociali che temono l’isolamento di questa regione”, ha detto il sindaco. “Oggi uno dei due treni del mattino non parte più da Isernia e uno dei due treni della sera non torna da Roma a Isernia. Vengono cancellati anche due viaggi di andata e ritorno da Isernia a Caserta. Ciò significa un maggiore isolamento per la nostra regione, ma soprattutto l’incapacità delle giunte regionali di saper gestire Trenitalia e allo stesso tempo utilizzare meglio le risorse che abbiamo. Sono stati bravi solo ad aumentare le tasse e in questo caso stanno tagliando servizi essenziali che servono per far uscire la regione dall’isolamento”, ha tuonato Castrataro.
Una situazione definita inaccettabile perfino dai pendolari, che di fatto rappresenta un vero e proprio colpo per l’utenza, soprattutto per studenti e lavoratori, costretti a riorganizzarsi in emergenza per i loro spostamenti quotidiani. E c’è anche chi a metà giugno riusciva regolarmente ad acquistare il biglietto, salvo poi non trovare il treno in stazione. Un servizio già di per sé limitato, quello del trasporto pubblico in Molise, su cui da anni gravano – inevitabilmente – anche i lavori di elettrificazione della linea che, trascinandosi da tanto tempo, stanno generando non pochi disagi a chi viaggia per motivi di studio o di lavoro, oltre a un’immagine non ottimale della regione dal punto di vista turistico.
Anni di sacrifici, quindi, per i pendolari che oggi non sembrano essere affatto ripagati. Anzi, oltre al danno, la beffa di ulteriori disdette.

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