Il Tribunale di Rimini si è pronunciato nei giorni scorsi sul ricorso promosso dalla società DDL Srl in merito alla risoluzione del contratto di appalto per la costruzione dell’asilo nido di Canonica.
La società – che sosteneva l’illegittimità della risoluzione del contratto e chiedeva conseguentemente il risarcimento dei danni – si è vista rigettare dalla Corte tutte le sue osservazioni, che ha invece ritenuto che “l’inosservanza del DDL è manifesta e grave e trae origine proprio dall’inadeguatezza delle contestazioni dell’appaltatore”.
È quindi evidente che il ritardo dei lavori non era in alcun modo giustificato: anche rispetto alla questione della conformità del cordolo Soltech – oggetto sia di approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici sia di ulteriori verifiche e collaudi – il giudice rileva che i dubbi sollevati dal DDL sono emersi solo quando i lavori erano sospesi da quasi due mesi e si erano già accumulati 150 giorni di ritardo.
La sentenza conferma inoltre la mancata collaborazione della società alla prosecuzione dei lavori di completamento dell’edificio, come affermato nella sentenza, dal fatto che, in attesa di chiarire i dubbi su alcuni dettagli progettuali, DDL avrebbe potuto concentrare maestranze e tecnici per la realizzazione delle possibili opere – elencate dallo stesso giudice – mentre invece ha interrotto i lavori.
Dopo aver già respinto l’istanza di accertamento tecnico-preventivo presentata da DDL nel 2020 e confermato la legittimità dell’azione amministrativa del Comune, ora il tribunale di Rimini in primo grado ha respinto le istanze della società DDL, che dovrà inoltre riconoscere all’Amministrazione comunale circa 3mila euro a titolo di penale, mentre non ha accolto la richiesta del Comune di rimborso delle spese straordinarie connesse al mancato rispetto dei tempi di cantiere e per il conseguente iter di riaffidamento dei lavori. Completamente vincente la posizione dell’architetto Alessandro Contavalli – progettista dell’opera e direttore dei lavori – al quale la società dovrà liquidare l’intero ammontare delle spese di difesa.
