Il Comune di Vajont è finito sotto la lente di ingrandimento della guardia di finanza dopo alcune segnalazioni sull’attività amministrativa dell’ente locale. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato una serie di documenti nel corso di alcune perquisizioni nel municipio e nell’abitazione del sindaco Virgilio Barzan. La maggioranza ha scelto di non commentare quanto accaduto dopo le ultime operazioni al comando provinciale della Guardia di finanza di Pordenone. Un intervento coordinato dal sostituto procuratore Carmelo Barbaro.
L’inchiesta, riporta il Messaggero Veneto, è partita due anni fa dopo le prime denunce dell’opposizione guidata dall’ex sindaco Lavinia Corona e dagli ex assessori Fabiano Filippin, William Rubin e Kevin Considine. I rappresentanti della minoranza hanno più volte riscontrato anomalie nella gestione della cosa pubblica nell’area del Vajont. Si parla di uffici svuotati del personale sostituito con volontari e agenzie a chiamata. Ma non sono gli unici episodi sul tavolo della Procura di Pordenone. Al centro dell’inchiesta anche la gara per lo scuolabus da cui pare sia emersa una seconda offerta più vantaggiosa non valutata dal Comune.
I reati configurabili sono l’abuso d’ufficio, la falsità in atti pubblici, l’appropriazione indebita, la soppressione di beni sequestrati e l’omissione di doveri.
“Comunque la si legga – afferma Fabiano Filippin in un post – è una brutta pagina per il nostro Vajont. E non sono “questioni”, come qualcuno ha cercato di minimizzare solo pochi giorni fa. L’unica nota che posso fare, per ora, è che da due anni e mezzo a consiglieri e cittadini è impedito di svolgere qualsiasi attività, discussione o proposta. Non è questo che dice la Costituzione.
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