Cagliari, la gestione post-Ranieri richiede un atto di fede – .

Cagliari, la gestione post-Ranieri richiede un atto di fede – .
Cagliari, la gestione post-Ranieri richiede un atto di fede – .
Tommaso Giulini and Claudio Ranieri during the stadium tribute in Cagliari-Fiorentina | Photo Luigi Canu

02/07/2024 18:43

Aiutati e il cielo ti aiuterà. Un proverbio che tanto amavano i nostri nonni e che potrebbe tornare di moda a casa Cagliari per la prossima stagione. E infatti nella zona di Asseminello la gestione del post Claudio Ranieri è stato tutt’altro che facile, con l’isola club che finora non ha esattamente deciso di agevolare il complicato passaggio di consegne. Prima i no ricevuti da Marco Baroni e Paolo Vanoli, che hanno abbracciato altri progetti tecnici, e poi la lunga soap opera per strappare Davide Nicola ad Empoli, con l’ultima puntata che verrà girata solo venerdì prossimo, 5 luglio, davanti un organo di conciliazione per cercare di porre fine definitivamente a un interminabile tira e molla tra le parti.

Presente dei dubbi

Incertezze, colpi di scena, trattative costanti. Tutto segnali di una superficie che lascia più di qualche dubbio ai tifosi del Cagliari. E in effetti i tifosi sono comprensibili: i rossoblù hanno fatto di tutto per non lasciare segni di stabilità all’inizio del nuovo progetto. Possiamo raccontarvi di grandi manovre sottotraccia, di un Nicola che ha già mandato parte della sua squadra ad Asseminello personale per capire come preparare al meglio la parte atletica della sua squadra a partire da lunedì prossimo, o di un Nereo Bene alla continua ricerca dei profili giusti per rinforzare la rosa con un occhio di riguardo ai giovani con un futuro. Il 2 luglio, però, agli occhi degli appassionati resta l’immagine di una squadra che ha detto addio ai giocatori in prestito della scorsa stagione, che sta ancora trattando con Nicolas Viola (nonostante l’età, uno dei migliori dell’ultimo campionato in Serie A con Ranieri), che ha detto addio a Nandez e Dossenadi più per i veterani In anticipo e MancosuUna squadra che avrà un nuovo allenatore a poche ore dall’inizio della nuova stagione, cosa unica in Serie A. Tutto questo in un contesto in cui nei bar e nelle rubriche dei giornali circolano di continuo voci su possibili incontri per la cessione del club e con ancora molta incertezza politica sul tema del nuovo stadio.

Atto di fede

Credere che il progetto Cagliari 24-25 abbia solide basi nell’area Unipol Domus è un atto di fede. E ognuno crede a modo suo. Anche se la campagna abbonamenti sta procedendo Molto bene, soprattutto nei primi giorni con numeri non troppo lontani da quelli dell’anno scorso, ma senza la spinta di Ranieri e il ritorno in massima serie. A dimostrazione di come i tifosi per questo Cagliari sono stati, sono e saranno sempre un fattoreindipendentemente dall’umore, dai sogni e dalle critiche rivolte al club. I grandi intenditori di calcio potrebbero dire che questo è il modo di pensare istintivo che appartiene a coloro che hanno meno lungimiranza. Forse. Ma il emozioni e l’istinto mettere alla prova i piani meglio pensati e un management che da anni vive di streghe e minuti di recupero lo sa bene. L’impressione di chi scrive è che il Cagliari voglia davvero lavorare per un modifica e che le mosse di Bonato e soci potrebbero essere anche quelle GiustoIl problema è riuscire per far passare questo messaggio. E la dirigenza dopo Ranieri non aiuta di certo in tutto questo. Anche perché quando tornerà a parlare il campo, i risultati e ogni pressione da parte dell’ambiente cagliaritano saranno più forti e per resistere alle famose libecciate non avrai più l’ombrello con la faccia sorridente del sir Claudio stampata sopra. Aiutati e il cielo ti aiuterà.

Roberto Pinna

 
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