opere, progetti e rinascite. San Giusto e il centro sono le zone calde – .

opere, progetti e rinascite. San Giusto e il centro sono le zone calde – .
opere, progetti e rinascite. San Giusto e il centro sono le zone calde – .

La sindaca Claudia Sereni nella prima seduta del consiglio comunale ha inserito il completamento della città tra i principali obiettivi del suo mandato. Ma quali sono i punti chiave su cui lavorare? Facendo un giro nei quartieri alla ricerca delle priorità da mettere in agenda, non si può non partire da San Giusto. Il primo impegno della nuova squadra di governo dovrà concentrarsi molto su questo territorio e sul vicino Bagnese: in particolare, si dovrà seguire la conclusione del progetto di piazza Cavour, i cui lavori sono ormai in ritardo di quasi due anni. E occorre gestire con attenzione il maxi piano del Pnrr nell’area della scuola Spinelli e del campo da calcio di quartiere, che in futuro dovrebbe ospitare Scandicci, ma per il quale non c’è ancora un progetto. A San Giusto e Le Bagnese sono inoltre in sospeso i lavori per completare la viabilità (a metà strada con Firenze) attorno a Torregalli. In particolare, la rotonda su via delle Bagnese – via di Scandicci, bloccata da Palazzo Vecchio ormai da un decennio per motivi di esproprio. Scendendo verso Vingone, il nodo da sciogliere è lo sfondamento tra via Roma e via Masaccio per l’accesso alla circonvallazione, ma c’è anche la sistemazione di piazzale Kennedy, un vuoto urbano abbandonato a se stesso dagli anni ’70. Del centro si è parlato molto. E dalle parole del sindaco sono già emerse le priorità: nuovo centro con il grande parco, riaprire il percorso di partecipazione con i cittadini per piazza Togliatti, completare il percorso pedonale per valorizzare il commercio.

Il progetto del nuovo centro richiederà di capire le modalità di stesura del calcestruzzo, con particolare attenzione all’area compresa tra il Blocco Boccaccio e i binari del tram. A Casellina aspettano (ma ci siamo quasi) il completamento del giardino pensile sopra l’A1 e una definizione delle zone di confine insieme a Firenze, soprattutto per lo sfondamento su via Baccio da Montelupo della via Pisana a Ponte a Greve. La carrellata si chiude con Badia a Settimo dove, raggiunto da tempo l’obiettivo della passerella sull’Arno, il ritardo di cinque anni nel completamento dei lavori della scuola Pettini grida vendetta, e dove la viabilità alternativa alla Pisana da Olmo a Lastra a Signa sarà da studiare. Per la collina, infine, con la scuola Toti completata, ancora in fase di conclusione, il sindaco ha puntato dritto alla valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente incontaminato della zona a fini turistici.

 
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