Somm celebra la Costituzione – .

Somm celebra la Costituzione – .
Somm celebra la Costituzione – .

Domani sera, all’Arena Shakespeare del Teatro Due, andrà in scena l’anteprima nazionale di «Viva la Costituzione», un monologo, prodotto da Loft e distribuito da Epochè ArtEventi, in cui il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Luca Sommi ne ripercorre la storia della nostra carta fondamentale, riflettendo sulla sua bellezza e criticando le riforme – soprattutto quella sul cosiddetto premiership proposta dal governo Meloni – che mirano a ribaltarla. «Lo spettacolo vuole invitare a leggere o rileggere quello straordinario testo – sottolinea Sommi – che è frutto di tante culture diverse: nell’Assemblea Costituente sedevano infatti laici e cattolici, monarchici e repubblicani, socialisti e liberali. La narrazione inizia nel 1947, ma ripercorre Pericle, l’Illuminismo, le grandi rivoluzioni del Settecento, Marx e Tolstoj. Racconterò, anche aiutato da suggestivi brani musicali e dalla proiezione di dipinti, il percorso secolare che sta alla base delle idee contenute negli articoli, i veri miracoli che hanno portato le intuizioni di Petrarca, Dante, ma anche dell’intera storia di L’arte italiana, da Giotto a Caravaggio, nel presente. È davvero “il più bello”, come dice il titolo del mio ultimo libro, perché, nel giro di una notte, ci ha trasformato da sudditi di una monarchia in cittadini, detentori di diritti».

Diritti – come quello di voto – che però, settant’anni dopo, rischiamo di dare per scontati. “Le disposizioni della Costituzione, per essere attuate, devono trovare applicazione nelle leggi ordinarie, ma la politica spesso non si conforma al testo della carta fondamentale e così, poco a poco, il patto sociale si è rotto. I governanti, invece di contribuire ad alleviare le paure, le alimentano e il popolo risponde disertando le urne e, di fatto, sconfessando le istituzioni”.

Istituzioni rappresentate poi, nell’Assemblea Costituente, da personalità eccezionali. «Nello spettacolo cito il presidente dell’Assemblea, Umberto Terracini, che sotto il fascismo trascorse in carcere più di seimila giorni. Quando chiesero a Pertini una forma geometrica per definirlo, lui rispose: “Una linea retta” per indicarne la profonda coerenza. Ma indago anche sulle madri costituenti, come Nilde Iotti o Teresa Noce, perché Costituzione e Repubblica sono, non solo grammaticalmente, entità femminili: nel ’46 le donne contribuirono con il loro primo voto alla sconfitta della monarchia e all’apertura del un orizzonte senza precedenti di libertà e uguaglianza”.

La Costituzione ha una dimensione temporale e storica, ma anche spaziale, e va abitata come un luogo: non è un caso che Calamandrei, in un famoso discorso agli studenti milanesi, invitasse ad andare in montagna per comprendere appieno il clima che lo ha fatto nascere. “Se potessi leggerlo pubblicamente in tre posti – continua Sommi – lo farei al passo della Cisa, il valico che unisce due regioni protagoniste della Resistenza. Poi in piazza Duomo, a Milano, perché vorrei che quelle parole risuonassero potenti come i versi di una canzone rock, e infine a Roma, in piazza Venezia, per riaffermare con forza l’anima antifascista della nostra Repubblica”.

Il testo costituzionale è un meccanismo a orologeria in cui ogni singolo termine è scelto con estrema cura. «Per guerra non si usa il verbo condannare o rifiutare, ma il più forte di tutti, “ripudiare”. Inoltre, la Costituzione “riconosce” i diritti, lasciando intendere che questi siano qualità intrinseche all’uomo. Nell’articolo 1 parliamo poi di “Italia” non dello Stato italiano, includendo quindi tutti gli individui, ovviamente, ma anche dei mari, delle montagne, dell’inventiva, dell’arte, della storia: tutta la nostra identità culturale e ambientale».

La première dello spettacolo coincide anche con la conclusione del festival Dedalo, ideato e curato dallo stesso Sommi: «La manifestazione è nata lo scorso anno come una sfida ed è diventata un evento molto apprezzato: Parma ha risposto in modo straordinario ed è stato meraviglioso vedere piazza Garibaldi gremita di cittadini interessati a temi importanti come la guerra in Ucraina e a Gaza, il giornalismo, la giustizia e la letteratura».

Filippo Marazzini

 
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