«All’Impero e al Delle Arti non ci sentiamo più sicuri» – .

«All’Impero e al Delle Arti non ci sentiamo più sicuri» – .
«All’Impero e al Delle Arti non ci sentiamo più sicuri» – .

CREMONA – «I miei dipendenti adesso hanno paura. E mi sento impotente”. Dice turbata, Silvio Lacchini, proprietario di CremonaHotels. «Una settimana fa si è verificato l’ultimo episodio di una serie di incursioni notturne nell’Impero. A tarda notte è stata forzata la porta dell’albergo in Piazza della Pace e sono stati rubati i soldi della cassa e il cellulare della mia receptionist che era stata un attimo assente”, racconta l’imprenditore, mostra il video della telecamera interna che mostra un uomo che forza la porta ed entra nell’atrio. «Le immagini sono state inviate alla polizia che sta indagando – racconta -. Ma questo è solo l’ultimo di una serie di episodi e di ingressi notturni sgraditi. Ma se fosse solo questo.”

Lacchini sostiene che gli episodi, per quanto gravi, costituiscono l’aspetto più eclatante di un diffuso senso di disagio e insicurezza.: «Qui di fronte, in piazza della Pace, tutto è concesso. Le risse sono quasi all’ordine del giorno e, movida a parte, quando chiudono i locali, non tutti in realtà, diventa una terra di nessuno – spiega -. Il guardiano notturno è spaventato e preoccupato. Lo stesso vale per i clienti che tornano tardi in hotel. Qui di fronte si verificano vere e proprie risse tra adolescenti con chiasso e non solo. Una situazione denunciata più volte anche dai residenti. Se si diffondesse la notizia che il centro di Cremona non è sicuro, ne risentirebbe l’intera città e l’ospitalità che possiamo offrire ai turisti. che scelgono la nostra città per la sua bellezza, per la sua musica, ma anche per la sua tranquillità.”

Non va meglio per l’Hotel Delle Arti di via Bonomelli: “Per una decina di giorni abbiamo dovuto fare i conti con gli eccessi di un uomo che dava fastidio a clienti e dipendenti del mio albergo solo perché chiamavamo la polizia per lamentarci che la sua auto occupava la nostra zona di carico e scarico”, continua. “Episodi come questi rischiano di screditare l’immagine della città e la sua vivibilità. Per carità, non siamo nel Bronx, ma il sentimento di insicurezza è diffuso. Lo sentiamo noi che viviamo in città, lo sente chi magari si imbatte negli episodi che ho appena citato, che sono sempre più frequenti e non sono un buon biglietto da visita”. Per questo Lacchini chiede un intervento e un tentativo di aumentare la sorveglianza: «Trovare una soluzione non è facile, ma da questo dipende l’attrattività di Cremona e la sua immagine di luogo accogliente, tranquillo e sicuro. Non possiamo restare a guardare».

IL COMANDANTE IUBINI

«Non posso che esprimere la mia vicinanza e solidarietà con quanto accaduto negli alberghi di Silvio Lacchini – afferma il comandante della Polizia locale, Luca Iubini —. Quando accadono cose del genere è difficile non essere spaventati e scioccati. Denunciare alla polizia, responsabile della sicurezza, era la cosa giusta da fare”.

Per quanto riguarda la sicurezza del centro storico, osserva il comandante: «Secondo i dati comunicati nelle ultime occasioni ufficiali, un’emergenza sicurezza in città non è giustificata dai dati oggettivamente registrati – prosegue -. Altra cosa è ovviamente il sentimento di insicurezza che non si può misurare, ma che non trova un parametro oggettivo nelle registrazioni delle violazioni e degli illeciti di cui ho parlato. Ciò non vuol dire che non condivido la preoccupazione espressa da Lacchini».

Quanto sottolineato da Iubini non esclude, ovviamente, l’azione di controllo: «Come Polizia Locale assicuriamo una ronda serale che vigila sulla città e sul centro. Sono comprensibili le preoccupazioni espresse da Lacchini”. Un problema, quello della sicurezza e della sua percezione, che non a caso è stato uno degli argomenti più discussi durante l’ultima campagna elettorale per l’elezione del sindaco”.

 
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