Rifiuti dei turisti e altro ancora – .

Rifiuti dei turisti e altro ancora – .
Rifiuti dei turisti e altro ancora – .

Le foto allegate sono dannatamente emblematiche di una deriva spregevole che mortifica Manfredonia e tutta la ricca e straordinaria serie di bellezze culturali, paesaggistiche e spettacolari di cui giustamente si vanta.

Ciò che mostrano le foto – un magazzino di container traboccante di rifiuti puzzolenti – è di una gravità assurda e assoluta che viene da lontano. Si tratta, come pubblicizza il manifesto affisso in vetrina, nientemeno che della sede dell’“Istituto Tecnico Superiore per l’Ospitalità e l’Industria Turistica in senso lato”: in altre parole, l’élite della cultura turistica; e accanto, l’altro manifesto che sovrasta i bidoni della spazzatura, invita “Emozioniamoci insieme”, il tutto patrocinato e finanziato dalla Regione Puglia. L’assurdità dell’assurdo.

E non siamo in una via secondaria della città o in un vicolo di periferia (che non sarebbe una scusa), bensì nel cuore di Manfredonia, sulla Piazzetta mercato, grande luogo di ritrovo (con diversi bar e pizzerie che vi si affacciano) e snodo imprescindibile per Piazza del Popolo, Corso Manfredi, Piazzale Diomede e quindi il porto. Il centro storico per eccellenza.

Quell’istituto turistico è lì da qualche anno: non si sa che attività svolga e chi lo gestisca o lo gestisca (sembra chiuso). L’aspetto ancora più grave, se possibile, è che lì accanto, quando è aperto, c’è l’ufficio turistico, l’infopoint regionale che evidentemente non funziona nonostante la scritta sul muro sopra un mucchio di spazzatura: “infopoint informazioni” affiancata da il logo universale.

Non è certo questa la rappresentazione turistica di Manfredonia, gli aspetti che fanno “emozionare”, ma non c’è dubbio che sia la rappresentazione peggiore e immeritata della città che cerca di risalire una situazione di grande crisi generale. difficoltà nella quale l’hanno portata le ultime amministrazioni cittadine.

È vero che l’intero settore del decoro cittadino, con speciale e particolare riferimento ai rifiuti urbani, langue da tempo e pertanto deve essere attentamente ed approfonditamente affrontato e risolto adottando metodologie efficaci per rendere le strade e le piazze cittadine degne di essere vivibili. e decorosa città. Il messaggio è per il nuovo sindaco. Ma l’esposizione dei bidoni della spazzatura è una pratica diffusa e tollerata. Fa parte del “colore” della città.

Non è certo un bel vedere, simile ai cassonetti all’ingresso dell’Istituto Turistico, offerto dalla fila di cassonetti dell’immondizia davanti agli esercizi pubblici (bar, ristoranti, negozi, ecc.): i diversi colori per indicare le diverse destinazione dei rifiuti selezionati, non allevia molto, anzi.

Ma a quanto pare la presenza dei rifiuti fa parte del paesaggio manfredoniano. Conosciute sono le discariche rigorosamente clandestine a cielo aperto sparse appena fuori dal centro abitato (le foto ne mostrano una gran quantità). Sono tanti e aumentano di giorno in giorno. Gli ultimi ritrovamenti documentati dagli ispettori ambientali Civilis del comandante Marasco sono nell’area industriale D46 e PIP di Coppa del Vento: tonnellate di rifiuti, anche industriali (trasferiti da dove?) ammassati all’esterno e all’interno dei capannoni abbandonati. Evidentemente Manfredonia e dintorni sono considerate la discarica facile da utilizzare impunemente. Una tendenza troppo a lungo trascurata o, peggio, ignorata, che va fermata e Manfredonia restituita alla sua dignità di territorio.

Michele Apollonio

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