La Puglia si conferma motore trainante del Sud – .

La Puglia si conferma motore trainante del Sud – .
La Puglia si conferma motore trainante del Sud – .

La recente esperienza del G7 ha confermato come gli occhi del mondo siano puntati sulla Puglia, che si conferma un brand attrattivo, un modello di sviluppo virtuoso per buone pratiche sostenibili basate sulla cultura e sulla valorizzazione delle politiche turistiche. La quarta edizione del workshop “Puglia, a way of life”, tenutasi a Palazzo Grazioli a Roma nella sala conferenze dell’Associazione Stampa Estera, ha confermato – numeri alla mano – questo trend positivo, raccontando sinergie, progetti e relativi risultati.

Il pomeriggio si è aperto con il discorso di Luca Bianchidirettore generale della Svimez, esperto di economia e politiche di sviluppo territoriale che ha fatto il punto sui dati economici legati al mondo della produzione e del lavoro regionale. Identità e innovazione della Puglia i temi chiave, come obiettivi da raggiungere, dopo una stagione economica positiva per la regione, che va dal 2019 al 2023, certificandola come la regione più dinamica d’Italia, con il Pil in crescita del 6,1% (mentre la vicina Basilicata è addirittura arretrata, il peggior dato nazionale, e Il Molise è sotto la media nazionale, ma con dati ancora negativi sul fronte del turismo). Gli obiettivi su cui lavorare – validi per la Puglia ma per tutto il Mezzogiorno – sono il rafforzamento dell’industrializzazione, cioè un approccio industriale alla gestione del sistema, l’attrazione degli investimenti esteri, l’internazionalizzazione e l’innovazione, l’università e la ricerca, e il contrasto alla fuga di cervelli. Bianchi si è soffermato anche sul problema demografico (122.547 abitanti in meno in Puglia nel ventennio 2002-2021) e sulla bassa occupazione femminile, ferma al 35%.

“La Puglia rappresenta circa un quarto del sistema manifatturiero meridionale e non è certo condannata alla deindustrializzazione, forte di un dinamismo che nel Mezzogiorno eccelle – ha affermato Bianchi.

Ciò che è emerso dalle voci istituzionali è che stiamo proseguendo nel percorso di crescita, come afferma l’assessore al Turismo Gianfranco Lopane, in modo che le destinazioni più consolidate e riconoscibili possano essere abbinate anche a destinazioni dell’entroterra meno conosciute. La regione conferma la sua attrattiva anche grazie al modello balneare che gode di acque eccellenti: anche quest’anno le più pulite d’Italia. Intorno al mare, che costituisce la risorsa principale, si sviluppano numerose attività che arricchiscono l’offerta, come gli sport acquatici, la vela e le crociere. Non solo mare quindi, la Puglia è meta di un turismo sostenibile all’aria aperta, grazie ai sentieri, al cicloturismo e alle strutture ricettive dedicate.

“La Puglia è riuscita a ritagliarsi uno spazio di riconoscimento nel panorama internazionale che nasce dalla bellezza dei suoi luoghi, dall’iconicità delle sue tradizioni, ma anche dalla capacità di proporre un paradigma di vita alternativo, basato su sostenibilità, accoglienza, convivialità e impegno per la legalità lungo la strada indicata, anni fa, dal ‘Pensiero Meridiano’ di Cassano – ha ribadito Viviana Matrangola, assessore alla Cultura e Legalità della Regione Puglia. “Nei giorni scorsi – ha concluso – la Giunta regionale ha dato il via libera al ‘Manifesto pugliese del welfare culturale’, che impegna tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo dell’offerta culturale ad una maggiore integrazione tra i sistemi della cultura e del benessere . In Puglia siamo convinti che, attraverso la cultura, persone, territori e comunità possano scrivere o riscrivere le pagine più belle della loro vita”.

“Alla fine di un ciclo di programmazione europea si può parlare di fatti”. COSÌ Aldo Patrunodirettore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. “Abbiamo speso tutto quello che ci era stato assegnato: 6 miliardi di fondi europei. Di questi, un miliardo e 600 milioni sono stati investiti in turismo e cultura, che rappresentano un quinto del PIL regionale. Il Piano Strategico Regionale per la Cultura è stato disegnato nel 2016 su base decennale, con l’obiettivo di strutturare un’economia della cultura, che nascesse unendo il turismo. Abbiamo superato i 16 milioni di visitatori nel 2023, tra l’altro, ampiamente superato l’obiettivo del 2025, con una domanda di turismo internazionale e ad alta spesa”.

Il direttore dell’Assessorato al Turismo ha poi ricordato l’importanza della destagionalizzazione, della maggiore qualificazione dell’offerta, del pieno inserimento della Puglia nei flussi turistici internazionali, per i quali “alla crescita quantitativa si è accompagnata un’innegabile crescita qualitativa”. Infine ha ricordato l’emblematico acronimo di Piiil Cultura: Identità di prodotto, innovazione, impresa, lavoro.

Se gli investimenti negli aeroporti hanno garantito risultati eccezionali, ha concluso Patruno, permangono questioni riguardanti la qualità dei servizi e delle competenze e in particolare della mobilità, dall’alta velocità all’insufficienza della rete autostradale.

Il direttore dello sviluppo economico della regione Puglia, Gianna Elisa Berlingeriohanno illustrato le strategie di attrazione dei talenti implementate in Puglia, consolidate da ricerca, sviluppo e innovazione.

Paolo Ponziopresidente del Teatro pubblico pugliese, è entrato nel vivo dello stile di vita pugliese: “Invece di parlare di narrazione, dovremmo parlare di storytelling, perché in Puglia c’è una tradizione di storie, di “cunti”, trasmesse oralmente. Sviluppiamo attività culturali che pervadono il territorio pugliese attraverso la vivacità intellettuale delle città e dei paesi. I nostri, più che borghi, sono paesi, abitati da contadini che hanno coltivato la terra e il mare e si sono acculturati. Cultura e coltivazione vanno di pari passo. Mi riferisco ai principi del laboratorio. Benessere culturale: lo tradurrei nel benessere delle persone che vivono attività culturali, lievito della vita di tutti. Bellezza e autenticità, in tutta la Puglia, nei luoghi custodi dell’autenticità. Tradizione e innovazione: è il patrimonio immateriale, ciò che trasmettiamo è ciò che creiamo immaterialmente.

Rocco De Franchiresponsabile della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, ha ribadito come, grazie a buone strategie di comunicazione trasparenti, la Puglia sia leader nel Mezzogiorno, mettendo da parte stereotipi sbagliati e affermandosi come terra di opportunità.

Tra i casi virtuosi, sono state presentate due attività di alto valore culturale: il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, una delle manifestazioni più longeve e affermate del Sud Italia, dedicata all’opera, giunta alla 50esima edizione, attraverso le parole del presidente Michele Punzi che ha presentato anche il trailer del docufilm “L’utopia della Valle” di Leo Muscato; la mostra “G7: sette secoli di arte italiana”, attraverso le parole di Pierangelo Argentieripresidente della rete d’impresa Micexperience.

I valori della storia e della cultura italiana hanno molti ambasciatori, tra i quali un posto di rilievo è ricoperto dall’Amerigo Vespucci, la nave considerata “la più bella del mondo”, che negli ultimi mesi ha fatto il giro del globo, toccando 28 Paesi dei cinque continenti. Ambasciatrice Unicef ​​e UNESCO, parla delle eccellenze italiane. Non tutti sanno che il suo stilista era un genio pugliese, foggiano per la precisione, Francesco RotundiIn occasione di questa iniziativa, il capitano e lo chef di bordo pugliese hanno raccontato la loro esperienza nell’export di prodotti Made in Italy.

I lavori si sono conclusi con un ospite speciale: il giovane musicista Beatrice Rana, un’eccellenza pugliese ormai diventata una star del pianoforte internazionale. La musicista ha parlato del suo festival Classiche Forme, giunto all’ottava edizione, che si svolge nel Salento.

Il workshop è stato condotto dal giornalista olandese Norma Waltmann è sì Mimmo Mazzadirector of “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Tra le tante novità positive citate nel corso della giornata, l’attesa per l’inserimento della Via Appia tra i siti Unesco e il prolungamento della Via Francigena fino a Santa Maria di Leuca.

 
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