In anticipo rispetto alla data prevista per il completamento del 17 luglio, oggi riapre al traffico bidirezionale Via XX Settembre a L’Aquila
È stato rimosso il semaforo provvisorio installato nei mesi scorsi e che, soprattutto nei primi giorni, aveva paralizzato il traffico cittadino. Questa mattina gli ultimi interventi prima dello smantellamento quasi definitivo del cantiere. L’impresa che ha eseguito i lavori ha anche installato il guardrail, di colore marrone, scelto appositamente per non impattare sull’ambiente circostante e spesso utilizzato per le strade di montagna, per garantire tutte le condizioni di sicurezza necessarie.
Sono stati inoltre realizzati chiaramente i supporti per il muro di sostegno. L’opera è costata al Comune circa 500mila euro. È stato realizzato un palo con micropali in acciaio e calcestruzzo. Successivamente sono stati eseguiti gli scavi per la realizzazione della trave di fondazione e dei cordoli. Successivamente sono state preparate le armature ed è stato gettato il calcestruzzo.
L’ultima fase ha riguardato il ripristino del manto stradale, la ricostruzione della porzione crollata del muro, la realizzazione dei sottoservizi per la nuova illuminazione pubblica, la segnaletica e l’installazione delle barriere. La strada può essere riaperta perché i lavori proseguiranno nella sottostante via Borgo Rivera.
La chiusura della strada risale al dicembre 2023. In realtà un incidente avvenuto nel gennaio 2023 aveva già danneggiato una porzione del muro di contenimento ma in posizione diversa. Non è stato l’unico incidente: quelli successivi hanno spinto il Comune ad adottare la chiusura e ad avviare subito i lavori per motivi di sicurezza. I punti danneggiati dagli incidenti erano due ma, se innanzitutto non era un problema intervenire con una soluzione semplice, il tratto problematico era proprio quello dell’oggetto della chiusura che si affaccia su Santa Chiara, dove occorreva anche mettere in sicurezza il terreno circostante.
In questa occasione il Comune dell’Aquila si è attivato subito con un proprio progetto condiviso con la Soprintendenza locale, trattandosi di un muro risalente agli anni ’30.
