El Rey del Flamenco porta lo spettacolo SeR al Pala De Andrè di Ravenna – .

El Rey del Flamenco porta lo spettacolo SeR al Pala De Andrè di Ravenna – .
El Rey del Flamenco porta lo spettacolo SeR al Pala De Andrè di Ravenna – .

Ser: la prima sillaba del nome della ballerina madrilena Sergio Bernalma anche il verbo essere in spagnolo. E gioco di parolema anche una serata appassionata ed emozionante che riaccende la fiamma del flamenco nel cuore del pubblico, raccontando la storia di un artista dalle mille sfaccettature.

Questa è la nuova prima italiana in scena al Ravenna Festival: Lunedì 1 luglio, ore 21.30 al La pala di AndréIL Compagnia di Danza Sergio Bernal condurrà alla città bizantina Essere, uno spettacolo caratteristico che ha già conquistato la Spagna e sarà presto in tournée in Francia. Il programma – generoso ed eclettico proprio come il suo protagonista”,Il “Re” del flamenco – spazia attraverso tutte le declinazioni spagnole della danza, dalla grande tradizione alla sofisticata modernità, ma strizza l’occhio anche al balletto classico. Il pubblico del Festival, che ha già avuto modo di scoprire Bernal come interprete e coreografo nelle passate edizioni dei galas Les étoiles curati da Daniele Cipriani, potrà ammirare questo nuovo “autoritratto” nella danza attraverso undici brani; agile e agile come un felino, Bernal sarà in scena per nove coreografie (e otto portano la sua firma). Si esibiranno anche la bailaora spagnola per eccellenza Cristina Cazorla, Carlos Romero (Ballet Nacional de España) e Ana Sophia Scheller (ex San Francisco Ballet e National Ballet of Ukraine). La serata sarà arricchita dalla musica dal vivo dell’Orquesta Cruz Diez, ovvero il cantante Antón, la cantaora Paz de Manuel, Daniel Jurado alla chitarra e Javier Valdunciel alle percussioni. L’evento è possibile grazie al sostegno di Confindustria Romagna.

“SeR nasce durante il lockdown imposto dalla pandemia, quando siamo stati tutti costretti all’isolamento e all’inattività – racconta Sergio Bernal – Un periodo molto difficile anche per me che avevo appena lasciato il Ballet Nacional de España per aprire una mia compagnia, chiusa subito per le restrizioni alla vigilia del primo spettacolo e della tournée, annullata. Ecco, in quei tre mesi a casa ho cercato di lavorare su me stesso, introspettivamente, per conoscermi meglio, ripensando a come avevo vissuto fino a quel momento e a come volevo ancora vivere, alle mie debolezze e ai miei punti di forza. Fino a capire, come uomo e come artista, che per me uno spettacolo deve sempre emozionare: me lo chiedono gli spettatori, me lo ricordano le persone che incontro per strada, ma io l’ho sempre pensato. Ballare non è semplicemente eseguire dei passi, ma emozionarsi ed emozionarsi. Allora la scusa di non andare a teatro perché la danza, e nello specifico il flamenco, non viene capita, non sarà più valida per il pubblico.”

È un assolo di puro flamenco che emoziona Solea e ti permette di conoscere ciò che ancora non sai di te stesso.” Nella coreografia che dà il nome allo spettacolo, SeR – realizzata insieme a Ricardo Cue, che co-dirige la Sergio Bernal Dance Company, e per la quale Bernal è supportato da Romero e Cazorla – irrompe anche il pop americano con una canzone di Beyoncé. La formazione classica di Bernal emerge in El Cisne, la reinterpretazione di Ricardo Cue del celebre assolo The Dying Swan, ma anche quando duetta con l’étoile Ana Sophia Scheller in I Will not Forget You e Spring, entrambi creati da Bernal su musiche di Max Richter. Il pas de deux Primavera, sulla Primavera di Vivaldi “ricomposta” da Richter, “allude a quel momento, nella primavera della vita, o negli anni della giovinezza, in cui energia ed entusiasmo ci fanno credere in una vita di realizzazioni, personali e artistico”. L’Estate secondo Vivaldi-Richter è invece la pagina da cui nasce Summer Two, assolo ideato ed eseguito da Romero.

La serata comprende una manciata di pezzi di “danza stilizzata”, cioè lo stile flamenco che sotto la forza della danza andalusa rivela la tecnica del balletto classico, scandita da piroette, atteggiamenti, con gli zapados de flamenco (le scarpe) usati come mezze punte. Nata tra gli anni ’40 e ’50 con Antonio Ruiz Soler, noto semplicemente come Antonio el Bailarín, la “danza stilizzata” ha influenzato anche le coreografie hollywoodiane di interpreti come Fred Astaire e Gene Kelly. Questo stile si ritrova in Racheo e, almeno in parte, in Griega, dove la forma, tuttavia, si incrina nell’irruenza del contemporaneo. Se il colore dell’assolo Jealous è intimo, il pezzo che apre la serata – Obertura – è rinvigorito dalle percussioni; lo spettacolo si conclude con A Bailar, un pas de quatre pirotecnico e scintillante la cui energia trae ispirazione da William Forsythe, coreografo di punta del balletto postclassico.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietteria serale Pala De André: 328 3043227 aperto dalle ore 20.00

Biglietti: da 20 a 60 euro (ridotto da 18 a 55)

Giovani al Festival: under 18 5 euro; Tessera Nazionale Giovani (18-35 anni) III e IV settore: sconto 50%

Navetta gratuita per il concerto con due partenze dalla stazione (20:10 e 20:50) e ritorno; nell’area esterna accanto al Danteum è attivo il bar Mercato Coperto.

 
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