La domanda porto, anche dopo l’ultimo summit Baker Hughes, torna centrale per Corigliano-Rossano. Il sindaco ha parlato di quanto sta accadendo e delle decisioni future per uno sviluppo a 360° Flavio Stasi che lo ha spiegato “la necessità di garantire e anzi attrarre investimentiespressa dai sindacati confederali, è totalmente condiviso anche dall’Amministrazione Comunale. Sono necessarie solo alcune precisazioni in merito alle “questioni giuridiche e procedurali” cui si fa riferimento”.
Corretta pianificazione portuale
“Nel frattempo l’assenza di pianificazione portualesegnalato dal primo giorno solo dall’Amministrazione Comunale – spiega Stasi –è una domanda che dovrebbe preoccupare tutticomprese le rappresentanze sindacali, in quanto è sinonimo di totale mancanza di prospettive di sviluppo e di visione da parte dell’Autorità Portuale nei confronti della fonte. Pur comprendendo l’approccio pragmatico dei sindacati, non è possibile – per chi governa il territorio – sostituire la pianificazione con “chi prima arriva, si ambienta”.
“Lo abbiamo detto più volte: sarà un argomento poco attraente, maLa pianificazione non è un fronzolo burocraticoma piuttosto il principale strumento di sviluppo a disposizione del territorio. In secondo luogo, ogni lacuna procedurale sollevata non può essere assimilata a una grigia scappatoia burocratica, come la mancanza di notifica o la scadenza di un termine, bensì all’assenza di un chiaro iter autorizzativo in relazione alla conferenza dei servizi. Si tratta di una questione di trasparenza amministrativa che ritengo debba interessare anche i rappresentanti sindacali”.
Sì agli investimenti ma alle giuste condizioni
“Dopo aver fatto queste precisazioni – continua il Primo Cittadino – non tiriamo indietro dalle discussioni sul merito. Credo che l’intero territorio è concorde nel non voler rinunciare all’investimento; ritengo tuttavia necessario approfondire e condividere quanto richiesto da più parti, tra cui l’Amministrazione Comunale, e cioè la valutazione dell’insediamento esterno al perimetro portuale, con un vettore di trasporto e accesso alla banchina dedicato a e al servizio della zona industriale”.
“È molto chiaro che questa sarebbe una soluzione meno conveniente per l’investitore, ma le istituzioni e le forze sociali esistono per conciliare e bilanciare interessi diversi, e il nostro ruolo ci impone – per il dato contesto geografico, urbano e paesaggistico – di lavorare per garantire che l’impianto sia ubicato nella sua sede naturale, ovvero la zona industrialeSarebbe utile che tutti lavorassimo insieme per raggiungere questo obiettivo e ovviamente l’Amministrazione Comunale resta disponibile in questo senso” – conclude Stasi.
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