“Disponibile a pagare di più”

“Disponibile a pagare di più”
“Disponibile a pagare di più”

Bareggio – Continua la polemica sul centro estivo a Bareggio: ora parlano i genitori. Dopo aver ricevuto critiche dal consigliere Lorenzo Zanzottera (Partito Democratico) a causa delesclusione di alcuni bambini dal centro estivo, l’assessore Frank Capuano aveva risposto così: “Rispetto all’anno precedente, le iscrizioni accolte per la scuola primaria sono passate da una media di 70 bambini a settimana ad una media di 90 a settimana. Se consideriamo i bambini residenti a Bareggio con entrambi i genitori che lavorano, la media settimanale degli esclusi è passata da 37 a 23. Per quanto riguarda il nido, a differenza degli anni precedenti, nessun bambino residente a Bareggio è rimasto fuori. Certo possiamo sempre fare meglio, ma direi che uno sforzo è stato fatto e i risultati lo confermano”.

I genitori, tuttavia, non ci stanno e hanno presentato una lettera al Comune per chiedere spiegazioni sulla vicenda e soprattutto hanno avviato una raccolta firme. “Dobbiamo garantire continuità ai nostri figli, soprattutto nel stato di impiego sia dei genitori che dei genitori single che lavorano – spiegano –. Dicono che tutti i bambini che vivevano con genitori che lavoravano furono presi e questo non è assolutamente vero perché molti furono esclusi o parzialmente accolti”.

“L’assessore Capuano – raccontano i genitori – parla di una media di 96 bambini nel 2024, ma nel 2022 la prima settimana i bambini accolti sono stati 105. Poi fanno riferimento all’oratorioche però a metà luglio è chiuso e chi ne ha bisogno fino ad agosto deve ricorrere a centri estivi privati ​​con costi altissimi”.

“Ci chiediamo – concludono i genitori – perché non si possa apportare una modifica al contratto vigente con la cooperativa, stipulato nel 2020 (periodo Covid), pensiamo che non si possa basare sulle iscrizioni effettuate 4 anni fa. In risposta alle spese indicate dall’assessore Capuano, ribadiamo che il centro estivo è un servizio a pagamento per noi famiglie disposte a pagare qualcosa in più pur di avere un posto garantito nel comune dove i figli frequentano la scuola”.

 
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