Piacenza si veste di giallo per un giorno per la partenza del Tour – .

Piacenza si veste di giallo per un giorno per la partenza del Tour – .
Piacenza si veste di giallo per un giorno per la partenza del Tour – .

«Tutti conoscono Firenze, ma hai visto quante cose belle ci sono da ammirare a Piacenza?». L’ex ct azzurro Davide Cassani fa colpo per la nostra città durante la diretta Rai dell’inizio della terza tappa. La speranza è che, lontano dall’Italia, qualcuno si sia collegato (molto) presto per vedere davvero la nostra città dall’alto e la vista dei nostri “tesori” architettonici e artistici.

È già negli archivi una pagina storica per il nostro Piacenza, diventato per un giorno Plaisance. Il Tour de France la mattina del 1 luglio è stato abbracciato di buon grado dalla nostra realtà, prima di raggiungere Torino (tappa pianeggiante di 230 chilometri) e rientrare nei naturali confini nazionali.

Un lunedì mattina, già dalle prime ore del mattino, nel quartier generale del Tour, in viale Malta, la gente si accalcava in crescendo. I mercatini del merchandising furono presi d’assalto: tutti volevano un cappello o una maglietta gialla. I più audaci hanno rischiato di indossare la divisa a pois di “miglior scalatore”.

Sotto il palco è stato emozionante vedere da vicino tutti i campioni del ciclismo di oggi. Il volto scarno di Vingegaard, la risata di Pogacar. Tanti applausi scroscianti per Van der Poel, Evanepoel e Van Aert. I colombiani del Piacenza venuti per sostenere Egan Bernal così come gli ecuadoriani per Richard Carapaz. Bellissima la maglia tricolore di Alberto Bettiol. E ancora: i fratelli Yates, i baffi di Campenaerts e la barba di Geschke, la voglia di Cavendish di lasciare un altro segno.

Molti italiani sono arrivati ​​da tutto il Nord, ma anche molti europei che si sono recati a Piacenza per sostenere i loro beniamini fin dalla partenza, come sloveni e danesi. Alla “partenza” volti rilassati: il Tour in centro città era una passerella con la cronometro fermata. La partenza ufficiale era all’ingresso del ponte Trebbia. Così gli spettatori hanno avuto ancora qualche momento per godersi il passaggio della Grande Boucle.

Un grande sforzo organizzativo, quello di Piacenza, per ospitare la partenza di tappa. Tutti gli alberghi erano esauriti da mesi. Polizia e soccorsi sono preparati a ogni evenienza. Il volontariato è partito come sempre, mentre la polizia locale ha mobilitato anche agenti della provincia e del resto dell’Emilia. Lo sforzo è stato premiato: non ci sono stati intoppi e Piacenza ha superato la prova, riuscendo a organizzare una partenza di tappa del Tour de France. Se qualche anno fa ci avessero detto che la nostra città sarebbe stata protagonista di un evento del genere, non ci avremmo creduto.

 
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