Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato oggi di aver inviato una nota ufficiale al Governo con cui la Regione Veneto chiede la riapertura del tavolo delle trattative per raggiungere l’autonomia differenziata. “Ripartiamo da dove eravamo rimasti”, ha detto il governatore. “Possiamo riattivare subito il tavolo delle trattative sui nove argomenti non soggetti a Lep, tra 24 mesi sugli altri 14”.
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Sono state subito avanzate richieste di maggiore autonomia nelle nove materie “non lepizzabili” e cioè: Organizzazione della giustizia di pace; Relazioni internazionali e comunitarie della Regione; Commercio estero; Professioni; Protezione Civile; Previdenza complementare e integrativa; Coordinamento della finanza pubblica e del sistema fiscale; Casse di risparmio, casse rurali, società di credito regionali; Enti regionali di credito fondiario e agrario.
Nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il governatore chiede di «aggiungere, per una prima indagine sui profili attributivi più complessi», anche le materie soggette ai livelli essenziali di servizi già coperti dal preaccordo del 2018: Politiche del lavoro, dell’istruzione, della salute, della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.
Difficile stabilire le tempistiche, ma secondo Zaia è ipotizzabile “un accordo entro la fine dell’anno” sulla richiesta di autonomia del Veneto. «È un test per noi, per la controparte, per la maggioranza e l’opposizione – ha osservato il presidente veneto -. Abbiamo un dossier per ogni argomento e siamo pronti a presentare richieste. Riuneremo anche il consiglio regionale delle parti interessate e adotteremo tutte le misure necessarie. In questa fase abbiamo nove dossier, cercheremo di capire le idee della nostra controparte”.
