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Affitti brevi: le politiche messe in atto dalle singole amministrazioni non bastano ad arginare il fenomeno, ma occorre svilupparne una legge regionale da consegnare al futuro candidato alla presidenza della Regione. Il consigliere di Rimini Juri Magrini appoggia la proposta già avanzata in questo senso dal sindaco di Bologna Lepore. Anche a Rimini, soprattutto nel periodo estivo, sta diventando un problema l’esplosione degli affitti brevi, con la conseguente eliminazione degli appartamenti da affittare a famiglie, single e soggetti vulnerabili. Le politiche finora attuate, dal patto casa all’aumento della tassa di soggiorno per queste realtà, non sono sufficienti, per questo occorre adottare azioni forti e decise a livello nazionale e regionale.

“Siamo nel pieno della stagione estiva e, oltre agli elementi, anzi tanti, positivi, non si può nascondere sotto il tappeto l’ormai annosa questione della persistente difficoltà a conciliare la proliferazione degli affitti brevi con la pressante domanda di alloggi da parte di famiglie, single e persone vulnerabili. Un problema che si sta diffondendo a livello nazionale e globale e che è particolarmente sentito in aree a forte vocazione turistica e universitaria come Milano, Firenze, Bologna e, data la sua ‘fisionomia’, anche Rimini. Si tratta di una ferita aperta a livello internazionale che ovviamente non può essere rimarginata puntandolavoro virtuoso e la spinta proattiva di una singola amministrazione: un singolo violino non può suonare una sinfonia completa.

Come Comune di Rimini ci stiamo muovendo da tempo per cercare di riequilibrare la disponibilità degli affitti a lungo termine, ma è superfluo dire che da soli, con i nostri strumenti individuali e le possibilità di manovra a nostra disposizione, non possiamo andare anche noi lontano, ma avanza solo di pochi passi. I passi che abbiamo fatto: da un lato il percorso intrapreso in sinergia con la Regione Emilia-Romagna del Patto per la Casa con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra proprietari di appartamenti e aspiranti inquilini, dall’altro l’erogazione di contributi sociali per il canone di locazione alle famiglie economicamente più fragili. E ancora, l’aumento in bilancio dell’aliquota dell’imposta di soggiorno per le locazioni brevi (con un ulteriore incremento dal 4% al 5% del canone), con un incremento dell’aliquota da 0,70-1 a 1,50 fino a 2 euro per i pernottamenti in unità ricettive come B&B, case vacanza o appartamenti per vacanze, per citare alcune misure intraprese negli ultimi anni.

Ecco, io credo che ora in Italia sia necessario adottare una decisione forte, decisa. E su questo concordo con il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, quando dice che bisogna costituire un gruppo di lavoro dedicato per analizzare a fondo il tema e sviluppare una legge regionale – che fungerà da modello legislativo nazionale – da presentare al futuro candidato alla presidenza della Regione, per fare del tema della casa e degli affitti un pilastro della campagna elettorale e successivamente del programma amministrativo e politico della giunta che si insedierà in via Aldo Moro. Affrontare l’uso eccessivo e scorretto di questi affitti brevi deve diventare una priorità assoluta per preservare coesione sociale e uguaglianza”.

 
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