La Sardegna guida la battaglia – .

La Sardegna guida la battaglia – .
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Cinque Regioni creeranno un coordinamento contro autonomia differenziata desiderato da Lega e approvato dalla maggioranza dei voti Georgia Meloni. IL Sardegna – leader – insieme a Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Campania – preparerà un testo condiviso per il referendum: un documento che dovrà essere inattaccabile. Il progetto però non dovrebbe limitarsi alle regioni governate dal centrosinistra e Campo Largo: contatti sono già stati avviati con Calabria e Basilicata che hanno presidenti di regione di Forza Italia ma hanno espresso dubbi sulla riforma scritta da Calderoli.

Il nuovo organismo sarà tenuto insieme dal Presidente della Regione, Alessandra Todde“anche perché è la più qualificata a promuovere un ricorso alla Corte Costituzionale come governatrice di una regione a statuto speciale”. La tempistica è metà luglio ma bisogna affrettarsi perché Stephen Bonaccini si dimetterà dalla presidenza dell’Emilia Romagna l’11 o il 12 luglio – è stato eletto al Parlamento europeo – e una delle modalità per la presentazione del referendum è la presentazione delle firme dei cittadini o la promozione da parte di cinque consigli regionali, cosa che non sarebbe fattibile dopo le dimissioni del presidente del Pd. Servirebbero quindi 500mila firme, che dovranno essere raccolte entro settembre se si vuole che il referendum si tenga nel 2025.

“Pronti a sostenere la posizione politica e istituzionale della governatrice Alessandra Todde nella difesa della specialità della Sardegna, che rischia di essere gravemente sacrificata dall’autonomia differenziata targata Calderoli”, ha detto il presidente della prima Commissione Autonomie del Consiglio regionale, Salvatore Corrias (Pd). Il rappresentante del Pd è pronto a portare il dibattito alla Camera, promuovendo anche un ordine del giorno o una mozione che possa impegnare il Parlamento sardo nella battaglia costituzionale: “Vogliamo difendere il quadro normativo che riconosce la nostra specialità, e che la riforma rischia di facendo scomparire a favore delle regioni a statuto ordinario”, ribadisce il rappresentante del Pd. Per il presidente della Commissione, “non possiamo permettere che passi sulle nostre teste una legge che rischia di farci soccombere”. Intanto si studiano le vie di incostituzionalità per il ricorso che spetterebbe all’Isola, in quanto Regione a statuto speciale.

Venerdì 5 luglio alle ore 10.30, nella sede della CGIL Sardegna in viale Monastir 35, si terrà un incontro per costituire il Comitato sardo contro l’autonomia differenziata. L’iniziativa è proposta da Cgil and Uil regionale insieme a tutti i soggetti interessati, partiti politici, rappresentanti istituzionali ai diversi livelli, associazioni e movimenti sociali. “Secondo noi – dicono i segretari generali di Cgil e Uil della Sardegna Fausto Durante and Francesca Ticca – la legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata è sbagliata e dannosa, mette a rischio la tenuta sociale del Paese, acuisce i divari esistenti tra le diverse aree d’Italia, aggrava i problemi del mondo del lavoro. È tempo di costituire anche in Sardegna un comitato regionale che si impegni a sostenere questa battaglia”, concludono, lanciando anche “un appello a tutti i soggetti che vogliono unirsi e coordinarsi per portare avanti le iniziative utili al raggiungimento dell’obiettivo”.

 
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