Como, Intesa Sanpaolo lancia un progetto imprenditoriale in carcere – .

Como, Intesa Sanpaolo lancia un progetto imprenditoriale in carcere – .
Como, Intesa Sanpaolo lancia un progetto imprenditoriale in carcere – .

COMO (ITALPRESS) – All’interno del carcere di Como è stato inaugurato un laboratorio per la realizzazione di quadri elettrici complessi: qui lavoreranno detenuti selezionati che partecipano al progetto di impresa carceraria, promosso da Intesa Sanpaolo. L’iniziativa è stata presentata all’interno dell’istituto penitenziario lombardo e oggi è iniziata la parte pratico operativa del progetto, che mira a favorire l’incontro tra aziende e lavoratori formati tra le mura dell’istituto. Sono stati selezionati undici detenuti che si specializzeranno nella realizzazione di quadri elettrici complessi, diventando così tecnici di cablaggi elettricisti. Il progetto coinvolge, oltre a Intesa Sanpaolo e il carcere, il gruppo MekTech, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi e sistemi robotici, e la cooperativa sociale Ozanam, che favorisce l’inserimento di persone in difficoltà nel mondo del lavoro . Presenti all’inizio dei lavori a Como, don Gino Rigoldi, ispiratore del progetto, la Soprintendenza regionale e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.

“Il carcere si apre e accoglie un’opportunità al suo interno. In questo caso, la prigione è un luogo dove puoi imparare un talento. Il percorso serve a generare un’opportunità per il futuro e questo è merito anche dell’imprenditore che ha deciso di portare qui parte dell’azienda e ha accettato la sfida”, ha affermato Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. “Questo progetto – ha spiegato ai microfoni di Italpress Anna Roscio, direttore esecutivo società commerciali e marketing di Intesa Sanpaolo – nasce dalla volontà di unire i nostri clienti, le aziende e le organizzazioni non profit per creare un percorso virtuoso di lavoro all’interno del carcere e la possibilità di imparare un mestiere”. Nel laboratorio, uno spazio di circa 180 mq, all’interno della Casa Circondariale, si svolgerà l’intero processo produttivo, dall’arrivo dei componenti alla realizzazione del prodotto confezionato da parte dei nuovi tecnici. Secondo i dati del CNEL, del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro e del Ministero della Giustizia, il 70% dei detenuti commette nuovamente errori una volta scontata la pena, ma il tasso di recidività scende al 2%, secondo una stima dello stesso fonte, per chi viene avviato in un percorso formativo e lavorativo: “Quando una persona esce dal carcere con un lavoro in mano – ha detto don Gino Rigoldi – il tasso di recidiva cala. Acquisiscono infatti alcuni strumenti per essere autonomi, con progetti come questo si crea sicurezza e occupazione insieme”. L’esperienza lavorativa per le 11 persone selezionate è finalizzata a consentire un potenziale inserimento lavorativo in futuro. Gli operatori coinvolti nel progetto erano presenti al taglio del nastro e hanno mostrato grande entusiasmo: “Ci sentiamo molto fortunati – ha detto Claudio Clerici, 33 anni – questo progetto ci offre anche la possibilità di mantenerci e di non stare con le mani in mano”. “Oggi mi sento felice e non mi sembra quasi di stare in un ambiente carcerario”, ha detto Amed Cetin, 22 anni. “Intesa Sanpaolo per il Sociale – ha spiegato Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer del Gruppo – è una struttura che è stato recentemente istituito con il compito di gestire il nostro programma di lotta alle disuguaglianze, considerato il più grande portato avanti da un soggetto privato nel nostro Paese”. – foto f03 – (ITALPRESS). fo3/mg/rosso 01-lug-24 19:02 .

 
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