Breaking news

La festa sull’isola di Palermo è stata bella, ma non eccezionale.

La festa sull’isola di Palermo è stata bella, ma non eccezionale.
La festa sull’isola di Palermo è stata bella, ma non eccezionale.

Palermo è buona, ma non grandissima. Le riconosci subito perché la parola d’ordine è stupire. Si sa che sui social lo stupore ha sempre un buon ritorno, che gli effetti speciali pagano sempre. E non solo per la pioggia di like. Tanto stupiti quelli del “salotto buono”, quelli che dalle comode poltrone in pelle Frau dei loro super attici, mentre scorrevano annoiati le stories su Instagram, hanno visto il filmato di una festa clandestina organizzata nientemeno che sull’inaccessibile isolotto di Isola delle Femmine.

A organizzarlo sarebbero stati due medici under 40 dell’alta borghesia palermitana, gente ricca con amici ricchi che se fossero a Milano sarebbero almeno nella cerchia degli ex Ferragnez, almeno per l’inventiva di feste stravaganti in luoghi avvezzi ad altro. Sono i Fedez che non ce l’hanno ancora fatta, quelli che a Citylife avrebbero pensato di organizzare un compleanno tra il banco frigo e la frutta e verdura di un supermercato, come ha fatto il rapper, finendo su tutti i giornali perché i suoi invitati hanno finito per tirarsi i pomodori addosso.

Sull’isolotto non c’erano pomodori, al massimo le uova di qualche gabbiano reale che in questi giorni nidifica lì (e che speriamo nessuno abbia saltato). Quello che c’era invece era un cartello con la scritta “Save the Planet”, agitato in aria da una delle partecipanti e poi postato sui social, a dimostrare la profondità dell’ipocrisia della “Palermo bene”. Perché lei vuole salvare il pianeta agitando i fianchi mezza nuda, ballando la musica house di un noto dj locale, per celebrare i quattro elementi della terra all’interno di un’area marina protetta.

Quelli che i poveri detrattori chiamano “Palermo buona” e i ricchi compari “persone perbene” riceveranno una denuncia, al massimo una sanzione. Niente di grave per chi si crede onnipotente, per chi si crede al di sopra di tutto e di tutti solo perché ha qualche soldo in più in tasca. E alla fine pagheranno la multa, diranno che erano lì per registrare un videoclip per esaltare le bellezze dell’isola, si scuseranno per l’errore di comunicazione (cit. Chiara Ferragni).

Lo racconteranno sui social e torneranno a stupire. Perché sarà lì che la solita cricca si empatizzerà con loro, giustificherà il gesto, metterà a nudo i polpastrelli per dimostrare come tutto fosse in ordine, autorizzato, lecito. Come il divertimento non fa male a nessuno e che chi lo aggredisce è solo un invidioso, un nemico della felicità, qualcuno che farebbe bene a pensare alle cose veramente serie di questa città: la “spazzatura” per strada, le buche sui marciapiedi l’asfalto e il lavoro che non c’è…

Niente di cui indignarsi, insomma. E poi la solita banda, archiviato il caso di cui non smettono di scrivere da giorni sui gruppi Whatsapp, tornerà sui social per commentare le persone che li scandalizzano davvero: un migrante, un gay, una donna che indossa una minigonna vittima di abusi. Verso il quale dirigeranno tutto l’odio sociale di cui sono capaci, almeno attraverso la tastiera così leonina. E alla fine torneranno alla loro vita normale, quella che oscilla come un’altalena tra un like e una spruzzata di veleno che fa bene, ma non benissimo. Perché è risaputo: a Palermo il problema è il traffico.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Milan o Napoli? Fosse dipeso da Lukaku avrebbe già scelto” – .
NEXT Polizia stradale e medici a caccia di guidatori ubriachi e tossicodipendenti – .