Nonostante il caldo di inizio luglio, nell’enorme cantiere di Via Argine prosegue senza sosta la demolizione della vecchia fabbrica di lavatrici. E il sole cocente che sta colpendo la città in questi giorni, più che un freno, sembra quasi un bacio di buona fortuna, un raggio di luce che illumina il futuro dei 294 lavoratori dell’ex Whirlpool. Tutti già assunti – nell’ottobre 2023 – dalla Italian Green Factory, la newco del gruppo partenopeo Tè Tek che ha accettato la complessa sfida della riconversione per realizzare a Ponticelli “la prima fabbrica 5.0 di Napoli”, un polo produttivo e di ricerca legato proprio alla filiera delle energie rinnovabili.
Ma prima ancora di varcare i tornelli del sito della periferia est, un acceleratore significativo per il nuovo ingresso degli operai nel mondo del lavoro green potrebbe arrivare dai raggi del sole, vista l’imminente “chiusura della prima grande commessa di power skid (inseguitori solari) che saranno il punto di partenza di Italian Green Factory”. Ad annunciarlo oggi è stato lo stesso CEO di Tea Tek, Felice Granissoa margine della visita ai cantieri effettuata nel pomeriggio dai membri della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati.
L’imminente ordinanza di skid power rappresenta, infatti, il primo passo verso la nuova avventura lavorativa dei metalmeccanici napoletaniprotagonisti di una durissima e sentita contesa durata quattro lunghi anni. Sul fronte del cantiere, però, resta ancora da superare il notevole problema rappresentato dal ritrovamento, in una parte dell’edificio, di circa 27mila metri quadrati di amianto sul quale, precisa Granisso «dobbiamo rispettare le procedure che l’Asl e l’Arpac ci hanno chiesto, quindi procederemo manualmente alla rimozione dell’amianto, come previsto dai piani di sicurezza».
L’azienda stima che la bonifica richiederà dai dieci ai dodici mesi; l’inizio dei lavori di rimozione è previsto per il prossimo autunno.
Proprio per accelerare l’avvio della produzione – i lavori di costruzione in via Argine dovrebbero concludersi solo verso la fine del 2025 – Italian Green Factory ha annunciato il mese scorso l’acquisizione di un immobile di 32mila metri quadri in provincia di Napoli, in zona Stellantis a Pomigliano D’Arco: «Il rogito sarà fatto a fine mese e prevediamo l’entrata in produzione in 12 mesi – chiarisce Granisso – A breve, quindi, metteremo al lavoro i primi operai nella nostra sede di Acerra, in vista delle prime commesse di power skid. L’idea è di inserire gradualmente i primi lavoratori per arrivare a 140 unità entro un anno, ma questa programmazione avverrà in accordo con i sindacati. Ovviamente dobbiamo pianificare con i sindacati eventuali rotazioni, ora stiamo facendo il percorso formativo con la Regione Campania, individuando le competenze delle persone per fornire i percorsi professionali più adatti alle competenze delle persone”.
Nel frattempo, anche i membri della Commissione per il lavoro pubblico e privato della Camera, presieduta dal Presidente Walter Rizzetto, Onorevoli Deputati, hanno accolto con favore il successo dell’ambizioso progetto di reindustrializzazione. Marta Schifone, Arturo Scotto, Marco Sarracino and Dario Carotenuto.
«I lavori procedono in modo sostanziale e rapido – commenta il deputato Fdi Walter Rizzetto – Per quanto riguarda la politica, i vari ministeri – del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy – devono certificare e confermare i tempi rispetto a una burocrazia che nel nostro Paese mette ancora i bastoni tra le ruote a chi vuole fare impresa. È necessario far sì che il piano di investimenti venga rispettato nei tempi per consentire a questi lavoratori di tornare al lavoro».
“Qui – osserva il deputato democratico Arturo Scotto – c’è una sfida vinta dai lavoratori che non si sono mai arresi, da una città che è sempre stata solidale con la vertenza, e da un’azienda napoletana che ha scelto di investire qui, salvaguardando una fabbrica in un’area dove una delle ultime realtà operaie rischiava di scomparire”.
