a Torino la volata dell’eritreo, Carapaz maglia gialla – .

La terza tappa del Tour de France vede il corridore africano classe 2000, originario di Intermarché, battere nettamente tutti, con Gaviria e De Lie alle sue spalle, mentre il campione olimpico vola per conquistare il simbolo della vetta prima della tappa di domani con il Galibier.

Un’altra pagina di storia, sempre sulle strade italiane, dopo quel trionfo nella tappa di Jesi del Giro 2022.

Biniam Girmay diventa il primo eritreo a vincere una tappa del Tour de France, con uno sprint imperiale sul rettilineo di Torino, tappa conclusiva della terza e ultima tappa interamente in penisola e la più lunga dell’intera Grande Boucle, con i suoi 230 km con partenza da Piacenza.

Ritiratosi dall’ultima corsa rosa per quella doppia caduta nella quarta tappa, l’africano del 2000 regala una vittoria importantissima all’Intermarché Wanty, che non avrebbe dovuto nemmeno fare la volata visto che il velocista designato per gli arrivi in ​​piano è il belga Gerben Thijssen. Tutto questo al termine di un caos finale che ha fatto seguito a una giornata “tranquilla” per oltre 150 km, prima del tentativo in solitaria di Grellier, colto a poco meno di 30 km dal traguardo, e della foratura che ha lasciato Mathieu Van der Poel, l’uomo chiave per pilotare il favorito Jasper Philipsen, arenato a -6.

Il belga dell’Alpecin-Deceuninck è stato poi tagliato fuori dai giochi per una caduta di gruppo a -2 km; Naesen ha lanciato Sam Bennett, che però ha concluso solo 9° mentre Girmay è riuscito a recuperare lungo le barriere per battere nettamente un ritrovato Fernando Gaviria (Movistar) e Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), subito 3° alla sua prima volata al Tour davanti a Pedersen, 4° e in parte deluso come Groenewegen, rimasto chiuso dal “Toro” campione del Belgio, con Bauhaus 6°, Jakobsen 7° e Ballerini, che di fatto ha “sostituito” capitan Cavendish mai apparso davanti nel finale, chiudendo ottavo.

La maglia gialla cambia ancora, per il terzo giorno consecutivo, e ancora una volta è una pagina di storia perché l’Ecuador celebra per la prima volta un corridore del Paese simbolo per eccellenza: ed è la stella di riferimento della nazione sudamericana, il campione olimpico Richard Carapaz che ha fatto lavorare tutta la sua EF-EasyPost per l’obiettivo, andando in volata (14° posto) per centrare l’obiettivo con la somma dei piazzamenti.

Tadej Pogacar, infatti, ha rinunciato volentieri alla maglia, piazzandosi 38° (sarebbe bastato uno scarto di 14 posizioni nella classifica di tappa odierna, che erano 24), con Evenepoel e Vingegaard rimasti fermi allo stesso tempo alla vigilia della prima tappa davvero impegnativa, da Pinerolo lasciando l’Italia per arrivare a Valloire, dopo aver scalato Sestriere, Monginevro e soprattutto Galibier, seppur dal versante più dolce del Lautaret e con l’ultima vetta a meno di 20 km dal gong.

 
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