La musica è compagna dell’estate, degli amori perduti, ha la capacità di ricordarli, è quasi una dolce compagna della malinconia, quella di Victor Hugo: la gioia di essere tristi. Fabio Picciocchi, conosciuto da tutti come Berlino ’84, mette nel suo nuovo singolo, 100 canzoni d’amore in piùmolto di quello stato d’animo che proviamo quando ricordiamo un momento felice del passato.
E il passato recente è anche il substrato musicale in cui si muove il cantautore di Mugnano del Cardinale, trapiantato ad Avellino ma nato e cresciuto a Basilea. Lui che con i viaggi e i viaggiatori lavora per Trenitalia ha un rapporto costante, ha sposato la battaglia in difesa del pop. 100 more love songs è una ballata indie pop che ben rappresenta lo stile unico di Berlino ’84 per esplorarne e condividerne le radici musicali, con una melodia che fonde la poesia del testo con armonie moderne e un sound distintivo, perfetto per inaugurare la stagione degli amori estivi.
“È una delle tracce del mio album. È finalmente pronta. Abbiamo archiviato tutte le nuove canzoni”, dice Berlino. “Si chiamerà Resistenza al Popper sottolineare la mia intenzione di resistere con la mia idea di musica in una scena dove il rap la fa da padrone. Il pezzo è stato prodotto da Daniele Franzese ed è il primo singolo che uscirà con una nuova etichetta, la Bit & Sound music che ho conosciuto a inizio anno durante la mia esperienza a Casa Sanremo». Oltre a Franzese, al fianco di Picciocchi resterà anche Alessandro Cecconi, produttore dei suoi primi singoli: «Alessandro ha firmato il pezzo con me e continuerà a starmi accanto. Per me è come un fratello». Al fianco di Berlino ci sarà anche l’agenzia di comunicazione avellinese Shout per preparare il lancio del nuovo album. Intanto, la prossima settimana uscirà il videoclip dell’ultimo pezzo: «È ambientato interamente ad Avellino. Ci sono delle riprese particolarmente riuscite nei pressi del Duomo. È un’ulteriore occasione per sottolineare il mio legame con il territorio». E a proposito di territorio, Berlino ha il suo seguito in città. L’ultimo live al Jungle Gin bar di Corso Vittorio Emanuele e le sue cover italiane hanno scaldato il salotto cittadino: «Riprenderemo l’esperimento sabato 6 luglio. Vi aspetto».
Picciocchi è cresciuto ascoltando i grandi cantautori italiani, ha frequentato il conservatorio e poi si è immerso completamente nel genere pop. Il soprannome nasce dalla fascinazione provata per il periodo berlinese di Bowie. Nel 2019 incontra il produttore Alessandro Cecconi; è da questa unione che nasce il suo primo singolo ufficiale: Sotto la pioggia. Partecipa anche a Musicultura nel 2020. Sono già otto i brani pubblicati: “Sotto la pioggia”, “Milano – Avellino”, “Dimenticherò”, “Amore in quartiere”, “Magari affogo”, “Polvere”, e “Quanto fa schifo l’amore”, “Una ragazza fuma l’erba”. Alcuni, se non tutti, potrebbero confluire nel nuovo album insieme ad altri 6 inediti. L’amore è il tema principale ma non solo in un album il cui filo conduttore è la musica, da pop di resistenza. Il brano manifesto in questo senso sarà Venezia 136: “Lì c’è tutto il mio concetto di pop”.
Ci sarà anche Villa Fiorito: «È dedicata a Maradona, il quartiere natale, una canzone d’amore con cui ho voluto indirettamente rendere omaggio a uno dei miei idoli». “Avellino-Milano”, il suo secondo brano, troverà il suo seguito in “Come va a Milano?” «È il pezzo più vivace dell’album. Il proseguimento di questa storia d’amore che poi forse non si è evoluta nel migliore dei modi. Lei è andata a studiare a Milano e il pezzo è scritto con gli occhi di chi resta qui».
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