“È importante creare il Museo dell’Opera” – .

“È importante creare il Museo dell’Opera” – .
“È importante creare il Museo dell’Opera” – .

Dopo il restauro della Basilica di San Frediano durato molti anni, promosso con competenza e passione dal Priore, ora Vicario Generale dell’Arcidiocesi Rev.mo Mons. Michelangelo Giannotti, e l’apertura del Campanile ai visitatori, è importante per la città, per la Toscana, per l’Italia intera e per l’Europa, realizzare il Museo dell’Opera dove il grande patrimonio culturale custodito nei magazzini e ovviamente non visibile possa essere posto alla fruizione e all’ammirazione di tutti.

Dal VI secolo la Chiesa di S. Vincenzo, poi di San Frediano, qui sepolto, e il Monastero sono un centro di Storia, Arte e Fede. La chiesa subì tre modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli, protezione e privilegi di Papi e Imperatori. Splendido mosaico sulla facciata. La regola era quella di Sant’Agostino. Pasquale II affidò la Cattedrale di Roma (San Giovanni in Laterano) a San Frediano. Fu luogo di sepoltura di Papi, cardinali, vescovi e nobili di Lucca. Poi appartenne ai Canonici Lateranensi di Santa Maria di Fregionaja. Divenne un Pio Istituto con cattedre di studio simili a un’università. Con Elisa Bonaparte fu Collegio per studenti e infine Collegio Reale. Per opere d’arte, testimonianze, Santi sepolti, Pio XII elevò San Frediano a Basilica minore, dopo le 4 majores di Roma.

È necessario un incontro operativo al più presto tra il Reverendissimo Monsignor Priore, Vicario Generale, Direttore dell’Ufficio per l’Arte Sacra, Monsignor Michelangelo Giannotti, la Soprintendenza con l’eccellente funzionaria Dott.ssa Ilaria Boncompagni che ha seguito i lavori per il Campanile e il Presidente del Real Collegio Sig. Franceschini. La sede idonea è attorno al Chiostro del cimitero di Santa Caterina.

Saranno esposte meraviglie come il turibolo protoislamico in bronzo a forma di falco di arte fatimide dei secoli XI-XII, dapprima sulla facciata sotto la croce (portato nel 1198 dal priore Rainerio in missione diplomatica per il papa a Cordova), reliquiari, calici, paramenti, pagliericci, baldacchini, candelieri, velluti, rasi, damaschi, broccati, merletti fiamminghi, secchielli, evangeliari, epistolari, antifonari e santini del Maestro dei Cori di San Frediano, la cintura di Santa Zita, la scarpa di San Riccardo Re, placche ossee decorate di epoca longobarda e tanti altri preziosi reperti.

Confido nella sensibilità, nella passione, nell’interesse e nella cultura di tutti i soggetti per procedere alla realizzazione del Museo, che arricchirà ulteriormente Lucca, il patrimonio e la civiltà italiana ed europea.

Prof. Med. Franco Bellato

“Amico di San Frediano”

 
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