“Migliore copertura se i pediatri immunizzano i loro pazienti” – .

“Migliore copertura se i pediatri immunizzano i loro pazienti” – .
“Migliore copertura se i pediatri immunizzano i loro pazienti” – .

“L’impegno della Fimp, la Federazione Italiana Medici Pediatri, sulle vaccinazioni è totale perché il pediatra si occupa del bambino nella sua totalità, dalla prevenzione delle malattie alla diagnosi e cura. La vaccinazione è fondamentale per evitare malattie pericolose, ma è meglio che siano i pediatri a somministrarla ai loro pazienti”. Lo afferma Giuseppe Palena, segretario regionale Fimp Piemonte, in occasione del corso ‘Pediatria di famiglia. Protagonista della raccomandazione vaccinale’, organizzata dalla federazione nell’ambito del progetto ‘VaccinAzione’ che si è svolto nei giorni scorsi a Torino.

«In Piemonte la prevenzione vaccinale è disomogenea», spiega Palena. «Le Asl con tassi di vaccinazione molto alti sono quelle in cui è convenzionato che la vaccinazione venga effettuata dal pediatra del bambino nel proprio ambulatorio, o all’interno della struttura Asl designata». “Laddove le Asl stabiliscono che il pediatra è l’attore principale e il responsabile della vaccinazione dei propri pazienti, la percentuale di vaccinazione ottenuta è molto alta perché la pratica avviene all’interno di un rapporto di fiducia e ogni dubbio viene chiarito con linguaggio semplice e dati scientifici che evidenziano i benefici della prevenzione rispetto al rischio di una malattia grave”. Così, «in occasione della prima valutazione sanitaria», prosegue lo specialista, «entrambi i genitori vengono informati sui vantaggi del vaccino».

Proprio per questo, “la formazione del pediatra è fondamentale: bisogna sapere tutto del vaccino che si somministra – avverte Palena – anche perché, se i genitori sono intenzionati a fare solo i vaccini obbligatori, procedono solo con quelli. Vedendo che i vaccini obbligatori funzionano, i genitori tendono a sentirsi rassicurati e a essere più disponibili a prendere in considerazione anche le vaccinazioni consigliate”, come quella anti-meningococco B che protegge da una malattia grave come la meningite.

“Dal punto di vista sanitario la raccomandazione è di considerare utili tutte le vaccinazioni – aggiunge Renato Turra, segretario provinciale della Fimp Torino – La differenza tra obbligatorie e raccomandate è solo legislativa: quelle obbligatorie sono necessarie per poter frequentare la scuola”. Certo, in questo contesto “il ruolo del pediatra è fondamentale”, soprattutto per le vaccinazioni non obbligatorie come quelle antimeningococco B o antipneumococco che, anche secondo gli ultimi dati di copertura, soffrono sempre di più di quelle obbligatorie.

“C’è una fetta del 5-10% di famiglie in cui ci scontriamo con questioni ideologiche – osserva Turra – Come pediatri, uno dei nostri compiti fondamentali è comunicare con le famiglie con cui abbiamo un rapporto di fiducia”. Quanto all’informazione, “la comunicazione è bidirezionale: dobbiamo rispondere a domande, dubbi e spiegare con parole semplici e adatte agli interlocutori che, se malattie gravi come il vaiolo ad esempio non esistono più, è grazie alle vaccinazioni”. Si tratta di chiarire cosa si trova “su Dr. Google o nelle chat, facendo esempi pratici, evidenziando i rischi della vaccinazione, che sono trascurabili, rispetto ai benefici per la salute non solo del bambino, ma anche della comunità”.

Su un tema come la co-somministrazione di più vaccini, leva per aumentare la copertura vaccinale, va ricordato che “ad esempio, fare 6 iniezioni separate per un vaccino esavalente non sarebbe auspicabile. Questa pratica non modifica infatti l’efficacia dei singoli vaccini. Somministrare più vaccini contemporaneamente ha anche il vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e quindi il disagio e lo stress del bambino. Del resto, un bambino è sempre a contatto con migliaia di antigeni, anche solo andando al supermercato una sola iniezione – conclude il pediatra – non è controindicata e non aumenta gli effetti collaterali, anzi sembra potenziare la risposta immunitaria”.

 
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