Leonardo apre la scatola per Grottaglie – .

Prosegue presso l’Unione Industriale di Roma l’incontro tra i vertici di Leonardo, la RSU e le segreterie territoriali e nazionali di Fim Fiom Uilm. Sono stati fatti piccoli passi avanti rispetto al percorso avviato lo scorso 24 giugno, in particolare è stata condivisa l’esigenza di coinvolgere la divisione Elicotteri per avere tutti gli elementi sugli investimenti, le tempistiche e le ricadute occupazionali sul territorio dell’arrivo in Italia dell’assemblaggio finale del convertiplano AW609 di Leonardo.“L’arrivo del convertiplano è un grande risultato frutto delle lotte dei lavoratori e della loro altissima capacità di realizzare un prodotto unico al mondo”, commentano i sindacati. Il processo di diversificazione dello stabilimento di Taranto comprende anche programmi all’avanguardia come l’ala dell’Eurodrone, la fusoliera del velivolo elettrico VX4 di Vertical Aerospace e la fusoliera del prototipo di elicottero radiocomandato Proteus di Leonardo. Sempre a Grottaglie ha preso forma il nuovo MaTeRIA Lab (Materials Technology Research and InnovAtion Lab), laboratorio di ricerca congiunto tra Leonardo e il gruppo Solvay dedicato allo sviluppo di nuovi materiali compositi e nuovi processi produttivi, essenziali per il futuro dell’industria aerospaziale. Intanto, si stanno allestendo i locali destinati a ospitare l’Aerotech Campus, un corso di alta formazione per laureati in ingegneria, la cui prima edizione a Grottaglie è prevista per l’anno accademico 2024/2025.

Tuttavia, permangono delle differenze riguardo al modo in cui utilizzare gli strumenti per gestire la fase contingente. L’azienda, pur ribadendo che l’impianto non si fermerà, ha continuato a sostenere che per gestire al meglio il 2025 dovrà sospendere solo la produzione Boeing (per allineare i volumi di produzione alle ridotte esigenze a breve termine) e ha dichiarato che aprirà oggi la procedura di cassa integrazioneFim Fiom e Uilm ritengono invece che la soluzione migliore sia quella di “rallentare le attività senza fermarle per garantire tutela anche ai lavoratori dell’indotto”.

La discussione è ancora aperta e un altro incontro si terrà il 15 luglio. Nei prossimi giorni la Rsu insieme alle segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm terranno degli incontri con i lavoratori per valutare eventuali azioni da mettere in atto. Per Fim Fiom e Uilm “sono di fondamentale importanza la solidità del piano industriale e le garanzie, economiche e di sviluppo professionale, per i lavoratori del sito di Grottaglie e dell’indotto”.

Ricordiamo che lo scorso 1° giugno l’azienda aveva illustrato ai sindacati gli obiettivi futuri del nuovo piano Z60 inviato da Boeing e la situazione produttiva dello stabilimento, confermando le gravi difficoltà che Boeing sta attraversando che, di fatto, hanno portato, da marzo a maggio 2024, a uno scarto di meno otto profilati ritirati rispetto al piano pianificato, generando uno stoccaggio complessivo di 46 coppie di profilati fermi all’interno dello stabilimento. Quanto al nuovo piano, i rappresentanti dell’azienda avevano dichiarato che avrebbe previsto 55 consegne nel 2024 rispetto alle 87 consegne pianificate, 45 preparazioni per l’anno 2024 rispetto alle 72 pianificate, con la conseguente sospensione delle attività produttive per quattro mesi senza però specificarne l’arco temporale, che l’azienda deve posticipare il punto di pareggio al 2026. Un piano che però, come hanno ricordato gli stessi sindacati, prevede comunque 5 prelievi al mese (da qui la richiesta all’azienda di trovare modalità alternative alla chiusura di quattro mesi che bilancino l’oggettiva necessità di smaltimento tampone con un ritmo produttivo idoneo e congruo). Senza dimenticare, come hanno ricordato gli stessi sindacati, che la produzione extra tampone imposta dall’azienda in passato ha inevitabilmente finito per erodere quella attuale. Una crisi che ricade anche sui lavoratori dell’indotto, che sono coloro che subiscono gli effetti di quanto sta accadendo ancor più dei lavoratori diretti.

Quella che dal 2006 è considerata un fiore all’occhiello della produzione del nostro territorio e un modello per tutto il Paese, sembra vivere la sua fase storica più difficile. Per questo motivo, un suo ridimensionamento non è nemmeno lontanamente immaginabile o ipotizzabile. Leonardo è un’azienda di Stato, quindi spetta a tutti i politici, dal Governo alla Regione alla provincia ionica insieme ai sindacati, continuare a perseguire ogni possibile strada per tutelare le migliaia di posti di lavoro in gioco e salvaguardare un sito produttivo che deve restare imprescindibile nel panorama locale, regionale e nazionale.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2024/06/24/leonardo-grottaglie-futuro-in-chiaroscuro/)

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Il MolFest si chiude col botto con il concerto di Cristina D’Avena – .
NEXT Meteo Bagheria, le previsioni per domani venerdì 5 luglio – .