Autonomia, Confindustria Vicenza al fianco della Regione Veneto – .

Autonomia, Confindustria Vicenza al fianco della Regione Veneto – .
Autonomia, Confindustria Vicenza al fianco della Regione Veneto – .

Sosteniamo l’impegno del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel chiedere, subito, un confronto operativo per dare attuazione a quanto previsto (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale) dall’autonomia differenziata. Stiamo parlando di un passaggio atteso, ma anche molto delicato, che richiede un lavoro razionale e meticoloso, che non può essere fatto in cinque minuti e quindi: prima si comincia, meglio è.

Tra le 9 materie non soggette a LEP, ce ne sono due in particolare strategiche e decisive per la difesa del lavoro in Veneto. Parlo di “Relazioni internazionali e comunitarie della Regione” e “Commercio estero” di cui Vicenza, terza provincia per export complessivo e prima per export pro capite in Italia, rappresenta un campione nazionale, non solo veneto.

Lo diciamo da troppo tempo ormai: l’industria del Made in Italy, che deve confrontarsi con fornitori, clienti e concorrenti da tutto il mondo, soffre della regolamentazione ciecamente ideologica e autodistruttiva degli organismi europei e internazionali. Le recenti normative UE sono state implementate senza la necessaria considerazione della loro fattibilità e sostenibilità. Non è un caso che, su questo tema, in occasione delle elezioni, la stessa UE abbia iniziato a fare un po’ marcia indietro. Ma ha anche deciso di non decidere. È chiaro che bisogna cercare strade alternative e tempi più adeguati per ridurre, ad esempio, le emissioni di CO2 in modo sostenibile. Strade che l’industria italiana ed europea è sicuramente in grado di trovare.

E poi c’è l’applicazione distorta delle sanzioni che penalizza inutilmente le nostre esportazioni. I prodotti non dual use, che non hanno alcun collegamento, nemmeno indiretto, con il mercato bellico, vengono bloccati, causando danni ingenti alle nostre aziende. Questa situazione richiede un intervento immediato per garantire che le sanzioni siano applicate in modo razionale e mirato, evitando situazioni assurde per le industrie civili italiane, favorendo così la manifattura asiatica e disperdendo il know-how e il valore aggiunto della manifattura europea.

Per non parlare dei dazi all’importazione che penalizzano la competitività delle nostre multinazionali tascabili (e non solo), come il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism).

Non nego che ci siano aspetti critici. È chiaro che non è la stessa cosa confrontarsi con l’UE, o con altri organismi sovranazionali, come l’Italia o il Veneto. Ma non intendo questa autonomia come una divisione delle forze, bensì come una loro moltiplicazione. Anche perché le esigenze del Veneto sono diverse da quelle della Liguria, che sono diverse da quelle dell’Abruzzo e diverse da quelle della Sicilia.

Quindi è bene che ci si aspetti che questioni complesse e macroeconomiche come queste siano esercitate anche, direttamente, sui territori, per preservarne le prerogative. Altrettanto importante è che tutto venga svolto in sinergia con la più ampia strategia nazionale che, ovviamente, ha un peso diverso.

Siamo qui in questo viaggio importante e decisivo, al fianco della Regione e del Presidente Zaia”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:

Stampa questa notizia

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV AiC Umbria, semplifica il processo di consegna dei prodotti senza glutine – .
NEXT È un viaggio d’oro