Ce ne sono già 369 vittime di incidenti sul lavoro registrati nei primi sei mesi del 2024 in Italia, 11 in più rispetto al 2023. E il La Sardegna non è esente dal fenomeno contro 5 casi registrati fino a maggio scorsoLo ha rivelato uno studio condotto dall’Vega Engineering Osservatorio per la Sicurezza sul Lavoro e l’Ambiente di Mestre che ha analizzato i dati forniti qualche giorno fa dall’Inail. Uno studio dettagliato sugli infortuni sul lavoro, regione per regione, provincia per provincia. In zona rosa per numero di vittime Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Puglia. In questo quadro, la Sardegna è fortunatamente molto in basso nella classifica: a diciottesimo posto.
Per quanto riguarda le province in cui si è verificato il numero più elevato di infortuni mortali sul lavoro, si segnala: Sassari la provincia sarda più colpita con tre vittime su 171.845 occupati. Gli altri due decessi sul lavoro nel 2024 si sono registrati a Cagliari.
Il settore delle costruzioni è quello che registra il maggior numero di vittime (57 dall’inizio dell’anno) ed è quello che registra il maggior numero di vittime in Italia e di conseguenza anche nell’Isola.
“Giunti quasi a metà anno, la proiezione di fine 2024 delle vittime sul lavoro appare già tragica e simile a quella degli anni precedenti. Da gennaio a maggio 2024 le vittime sono state 369, 11 in più rispetto a fine maggio 2023. Purtroppo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, i decessi sul lavoro sono aumentati del +5,5% – sottolinea Mauro Rossato – Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering di Mestre -. Ma come sempre, l’incidenza è il vero indicatore di rischio per i lavoratori nel nostro Paese, poiché parliamo di vittime in rapporto alla popolazione attiva. Un dato che indica concretamente le aree a maggior rischio e che si propone come una mappatura preziosa per tutti coloro che lavorano per la sicurezza sul lavoro”.
