Il matrimonio è finito. Chef Antonio Zaccardi lascia il Pascià Di loro conversanoIl motivo è presto detto: «Visioni diverse» e «disaccordi professionali». È così che è giunta al termine la collaborazione – durata sei anni – tra il patron del ristorante pugliese Antonello Magistà e lo chef che per primo si è aggiudicato le Tre Forchette della regione per la guida Ristoranti d’Italia 2024 del Gambero Rosso, premiate anche sul fronte dolce, grazie al fondamentale contributo di Angelica Giannuzzi, pasticciera dell’anno nella guida Ristoranti d’Italia 2023 del Gambero Rosso.
In un’intervista al Gambero Rosso, Zaccardi ha spiegato che «il problema della Puglia è che si è sempre venduta come luogo di orecchiette (anche fatte male) e di vino», come si legge sul portale online. Una bomba a ciel sereno (o quasi, evidentemente) esplosa in piena stagione turistica. Ed è proprio il turismo ad aver spinto Zaccardi e Magistà ad agire su piani diversi. Lo chef, originario di Chieti, è critico nei confronti delle potenzialità della Puglia che, a suo dire, è riuscita a vendersi “male”. “In Puglia c’è molta ristorazione di medio o basso livello che guarda solo ai mesi estivi”, ha detto nell’intervista, sottolineando come nella regione il numero di ristoranti stellati diminuisca nel tempo anziché aumentare. Secondo lo chef, questo è dovuto a una mancanza di obiettivi (“a quale tipo di turismo vogliamo rivolgerci?”) e a una scarsa comunicazione anche in cucina, che invece è fatta da professionisti per promuovere la Regione e il lavoro di qualità durante tutto l’anno, non limitandosi “solo ai 4 mesi estivi ma bisogna cercare di spalmare il lavoro nel resto dell’anno, altrimenti non si riesce”.
Matrimonio finito, dunque, e ora? Zaccardi si concederà un anno sabbatico per la prima volta nella sua carriera professionale, poi si vedrà, ma se decidesse di restare in Puglia, il suo posto ideale sarebbe uno “immerso nel verde da cui trarre ispirazione per la mia cucina”.
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