Ex Ilva a Taranto. Cinquemila lavoratori a rischio cassa integrazione – .

Ex Ilva a Taranto. Cinquemila lavoratori a rischio cassa integrazione – .
Ex Ilva a Taranto. Cinquemila lavoratori a rischio cassa integrazione – .

Siamo alla vigilia di un confronto in cui dovremmo davvero affrontare, attraverso un dialogo franco, il tema del numero insostenibile di lavoratori per i quali si chiede la cassa integrazione. Vale la pena ricordare che, a Taranto come nel capoluogo ligure, il numero supera il 50% della forza lavoro. “Dovremmo” perché il timore è che invece i sindacati, chiamati anch’essi al tavolo, siano semplicemente invitati a ricevere comunicazioni relative a decisioni già prese.

Se così fosse, l’incontro del 2 luglio dimostrerebbe che si stanno prendendo delle scelte senza un vero confronto con chi rappresenta i lavoratori, e questo significa che il costo di quello che, a questo punto, è un pseudo-rilancio, ricadrebbe sui lavoratori.

Se pensano di rilanciare l’azienda lasciando a casa 5000 persone, significa che il Governo non ha idea del peso sociale ed economico di questa scelta, che genererebbe sicuramente un disastro peggiore di quello di Alitalia.
Ecco perché ribadiamo con chiarezza che per USB il punto di partenza per ogni confronto numerico parte dal piano industriale e dalla massima tutela dei lavoratori”.

2 luglio 2024 – © Riproduzione possibile CON L’ESPRESSO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: 2 luglio 2024, 11:05

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