Obiettivi 2030 su energie rinnovabili ed emissioni – .

Obiettivi 2030 su energie rinnovabili ed emissioni – .
Obiettivi 2030 su energie rinnovabili ed emissioni – .
PNIEC Italia 2030. Via depositphotos

Il Governo Meloni ha consegnato alla Commissione Europea il 1° luglio 2024, in linea con la scadenza UE, nuovo PNIEC ItaliaI l Piano nazionale integrato per l’energia e il climaIl documento nella sua 491 pagine rivede e aggiorna il testo approvato nel 2019, cercando di elevare gli impegni energetico-ambientali per l’ 2030. Una riorganizzazione necessaria alla luce di quanto richiesto dalla nuova normativa comunitaria, ed in particolare dalla Regolamento UE sulla governance ma che non convince del tutto, sia in termini di emissioni che di energie rinnovabili.

Per comprendere nel dettaglio la portata degli impegni nazionali riversati nel nuovo PNIEC 2024è necessario fare qualche passo indietro.

Che cos’è il PNIEC 2030?

Il PNIEC, acronimo di “Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”, È lo strumento richiesto dall’Unione Europea agli Stati membri per definire politiche e misure per raggiungere 4 obiettivi chiave per il 2030.Tali obiettivi sono: una riduzione delle emissioni di gas serra; una quota minima di energia rinnovabile nei consumi (42,5%); un miglioramento dell’efficienza energetica (con una riduzione del consumo energetico finale dell’UE dell’11,7% entro il 2030, rispetto all’uso energetico previsto); un migliore sviluppo delle interconnessioni elettriche.

Istituito dal Regolamento UE 2018/1999, I Piani devono coprire il periodo 2021-2030ma tenendo conto della prospettiva di più lungo termine. Cosa contengono necessariamente? Innanzitutto, una panoramica della procedura seguita per definire il PNIEC stesso. Poi una descrizione degli obiettivi, dei traguardi e dei contributi nazionali la dimensione dell’Unione Energetica e la decarbonizzazione. Misure di reporting e interventi per realizzarle.

Il lavoro è iniziato sei anni fa. I Ventisette hanno consegnato le prime bozze all’inizio del 2019 con l’obiettivo di essere valutati dalla Commissione Europea, adottare le raccomandazioni dell’Esecutivo UE e presentare il testo finale alla fine dello stesso anno. Ma nel giro di poco tempo Gli obiettivi comunitari in materia di energia e clima, la bussola per i percorsi nazionali verso il 2030, sono cambiatirivedendo gli sforzi verso l’alto. Da qui la necessità di rielaborare il PNIEC italiano e quello degli altri Stati membri per riallineare le politiche, e due nuove scadenze. Quella del 30 giugno 2023, per la consegna a Bruxelles della bozza aggiornata del PNIEC e quella del 1 luglio 2024 per il testo definitivo.

PNIEC Italia, gli obiettivi 2030 sulle rinnovabili

Sul fronte del energie rinnovabili Il Piano Energia e Clima dell’Italia segnala un obiettivo del 39,4% del consumo finale lordo di energia da raggiungere entro il 2030 (9,4 punti percentuali in più rispetto al PNIEC del 2019). Stimando in dettaglio per quella data 43 Mtep a FER su 110 Mtep totali consumati. A titolo di paragone, le rinnovabili italiane nel 2023 hanno coperto circa il 19,9% dei consumi finali di energia.

L’obiettivo è ulteriormente differenziato tra i diversi segmenti dell’elettricità, del calore e dei trasporti.

Settore elettrico, obiettivo 2030

Nel settore elettrico, la quota di consumi coperta da fonti energetiche rinnovabili dovrebbe raggiungere il 63,4% entro la fine del decennio, trainando l’intero settore RES. Ciò significherebbe una produzione di energia elettrica rinnovabile di circa 237 TWh entro il 2030, di cui circa 10 TWh per la produzione di idrogeno verde.

PNIEC 2030: la nuova capacità rinnovabile

Cosa significa questo in termini di potenza installata? Il nuovo Piano nazionale per l’energia e il clima riporta un capacità rinnovabile in funzione entro la fine del decennio 131 GW aggiungendo il contributo di eolico, fotovoltaico, idroelettrico, geotermico e bioenergia. Un dato, vale la pena sottolinearlo, di circa 36 GW superiore al PNIEC 2019, ma che sembra sottostimare di molto le possibilità nazionali. Basti pensare che di questi 131 GW attivi solo 74 GW sarebbero di nuova capacità realizzata negli ultimi anni: un valore addirittura inferiore all’obiettivo di sviluppo incluso nel Decreto sulle aree idonee (80 GW).

Ma vediamo nel dettaglio il contributo di ciascuna fonte rinnovabile all’obiettivo 2030 del PNIEC Italia.

  • Per ilenergia solare il Governo ha fissato una capacità installata complessiva di 79,2 GW per la fine del decennio, di cui 80 MW saranno solari a concentrazione. Escludendo il contributo della termodinamica – che appare in forte calo rispetto al testo del vecchio PNIEC – il il fotovoltaico crescerebbe di 57 GW.
  • Per ilenergia eolica parliamo di 28,1 GW in esercizio entro il 2030, di cui 2,1 GW di impianti offshore. In altre parole, il segmento dovrebbe installare 17 GW di nuova capacità.
  • Il contributo delle coltivazioniidroelettrico e di geotermico rispetto al Piano precedente, con un obiettivo di capacità operativa al 2030 rispettivamente di 19,4 GW e 1 GW. Il contributo del bioenergia al settore elettrico con una potenza installata di 3,2 GW (attualmente siamo oltre 4 GW).

Il testo contiene anche un riferimento esplicito alla tecnologie innovativetra cui l’eolico galleggiante, il fotovoltaico galleggiante, l’agrivoltaico, l’energia marina e l’energia geotermica avanzata, evidenziando un obiettivo (incluso nei 131 GW) di oltre 5 GW di nuova capacità.

Le rinnovabili termiche nel PNIEC Italia 2030

Nel settore termico, il Piano Clima Energia 2030 riporta una quota del 35,9% di fonti rinnovabili termiche sul consumo energetico totale per riscaldamento e raffreddamento. In termini assoluti, si prevede che il consumo da FER in questo segmento raggiungerà 17,6 Mtepa a fronte di una domanda complessiva di 49,1 Mtep.È specificato – leggiamo nel testo – che la RED III porta ad individuare per l’Italia un obiettivo di settore al 2030 pari al 29,6%, che sale al 39,1% se si considerano gli incrementi indicativi previsti […] dalla stessa direttiva”.

Osservando i dettagli dei consumi finali, è evidente che l bioenergia sono i padroni, coprendo 7,4 Mtep. L’energia ambientale segue con 5,2 Mtep, la biometano (3,1 Mtep), il solare termico (699 ktep), il geotermico (208 ktep) e l’idrogeno (315 ktep). Ma per raggiungere l’obiettivo nel nuovo PNIEC Italia 2024 appare anche “possibile” contributo del recupero del calore di scartopari a 450 ktep.

PNIEC Italia, obiettivi per le rinnovabili nei trasporti

Nel settore dei trasporti, la quota dei consumi energetici complessivi per i trasporti coperta da fonti rinnovabili sarebbe pari al 34,2%. Entrando nel dettaglio dei diversi contributi, il Piano Nazionale Energia e Clima dell’Italia prevede:

  • per i biocarburanti di prima generazione, ovvero quelli a conteggio unico, un incremento in termini assoluti da circa 98 ktep nel 2022 a 977 ktep nel 2030, pari al 2,3% dei consumi totali dei trasporti;
  • per i biocarburanti avanzati un obiettivo pari a circa l’11,6%, quindi superiore all’obiettivo specifico previsto dalla RED III (5,5%) per il 2030;
  • per l’energia elettrica da fonti rinnovabili consumata nel settore dei trasporti, il PNIEC Italia 2030 prevede un contributo della mobilità elettrica pari a 0,6 Mtep (2,4 Mtep considerando il coefficiente bonus pari a 4), mentre per il trasporto ferroviario circa 0,6 Mtep (che moltiplicati per 1,5 rappresentano circa il 2% dei consumi complessivi del settore).
  • per i combustibili rinnovabili non biologici (RFNBO) il testo prevede per l’idrogeno prodotto da FER non biologiche un contributo pari almeno al 2% dei consumi totali del settore, superiore a quanto previsto dalla RED III.
 
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