TOSCANA ECONOMY – Giornata dell’Economia di Arezzo – .

TOSCANA ECONOMY – Giornata dell’Economia di Arezzo – .
TOSCANA ECONOMY – Giornata dell’Economia di Arezzo – .

Nel corso dell’Arezzo Economy Day sono stati presentati i principali indicatori economici della provincia di Arezzo e il Rapporto Arezzo 2030

Si è tenuta questa mattina presso la Borsa Merci di Arezzo la Giornata dell’Economia organizzata dalla Camera di Commercio di Arezzo-Siena, durante la quale sono stati presentati i principali indicatori economici del territorio.

La Giornata ha rappresentato un’importante occasione di analisi e confronto sullo stato di salute dell’economia del territorio aretino attraverso i contributi del Presidente e del Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Massimo Guasconi e Marco Randellini.

È intervenuto anche il Direttore dell’IRPET Nicola Sciclone che ha illustrato la situazione economica dell’economia toscana e l’Assessore all’Economia e al Turismo Leonardo Marras che si è concentrato sulle performance del sistema produttivo e sulle dinamiche del commercio estero regionale.

Per quanto riguarda l’analisi provinciale, dopo il brillante risultato registrato nel 2022 (+6,3%), i dati sul valore aggiunto del 2023 mostra chiari segnali di rallentamento. Le elaborazioni della Camera di Commercio sulle stime di Prometeia lo collocano a 10,6 miliardi di euro a valori correnti, con una crescita in termini reali in calo al +0,5% rispetto al 2022 a causa del calo dell’industria (-2%) e del rallentamento dei servizi

(+1,8%), mentre l’edilizia ha continuato a registrare una forte crescita (+10,8%), così come l’agricoltura (+13%).

Nel 2024sempre secondo le elaborazioni della Camera di Commercio/Prometeia, valore aggiunto provinciale dovrebbe registrare una crescita moderata (+0,8%) con un andamento settoriale diverso rispetto all’anno precedente: il terziario presenta un andamento simile al 2023 (+1,4%), stabile l’industria (-0,1%), sempre positiva l’agricoltura (+10,1%) mentre si registra un forte rallentamento nel settore delle costruzioni (-5,1%) dovuto alla riduzione degli ecobonus.

Sul fronte deloccupazioneper quanto riguarda gli occupati, si prevede una crescita del 3% nel 2023, che poi rallenterà al +1,7% nel 2024. Passando alle unità di lavoro (ULA), unità di misura del volume di lavoro svolto, si registra un andamento analogo: per il 2023 si registra una crescita del 3,1%, che poi passerà al +1,5% quest’anno.

Dati positivi sulla questione all’andamento del reddito disponibile delle famiglie aretine: il 2023 registra un incremento del 4,4% che dovrebbe essere confermato anche nel corso del 2024 (+3,7%).

IL spesa per consumi finali delle famiglie è l’indicatore più vivace per il 2023: le stime indicano un incremento del 6,9% rispetto al 2022. Il dato risente certamente delle dinamiche inflazionistiche ma è rappresentativo di una effettiva ripresa dei consumi, soprattutto nel settore dei servizi. Le stime per il 2024 restano positive, ma con un andamento meno brillante (+2,8%).

Sempre rilevante il contributo delle esportazioni al sistema economico provinciale: Arezzo si conferma nel 2023 seconda provincia della Toscana per fatturato da attività esportativa con il 18,7% del totale regionale, preceduta solo da quelle della provincia di Firenze (35,5%) e se si considera il livello di incidenza delle esportazioni sul valore aggiunto con il 104,1% registra quasi il doppio rispetto alla seconda provincia (Siena, 54,3%) e alla media regionale (45,2%).

I dati correlati per l’esportazione nel primo trimestre del 2024 presentano una crescita particolarmente sostenuta pari a 3 miliardi e 523 milioni di euro con un incremento nel periodo gennaio-marzo 2023 del +33,2%.

Un risultato attribuibile soprattutto alla Gioielleria che, raggiungendo 1 miliardo e 845 milioni di euro, registra un incremento di assoluto rilievo (+133,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023.

Tale andamento è solo in parte attribuibile all’aumento del prezzo dell’oro (+8,4%) e vede una crescita in tutti i principali mercati di sbocco.

In calo i metalli preziosi, che raggiungono quota 912 milioni (-9,1% sul 2023) e la Moda, in calo del -2,2% con un valore di quasi 180 milioni di euro. La contrazione è determinata principalmente dalla pelletteria, -20,2% con 42,3 milioni di euro e dalle calzature, -0,5%, 41,3 milioni di euro, mentre abbigliamento e tessile hanno segnali positivi.

Positivi anche l’Elettronica, 66 milioni, +11,9%, e i Macchinari: 55,3 milioni, +1,9%, mentre segnano segno negativo i Prodotti chimici, 93,6 milioni, -31,8%, i Prodotti farmaceutici 24,1 milioni, -17,0%, e il Vino 15,8 milioni, -16,1%.

Sulla base dei dati dell’indagine ISTAT “Forze Lavoro”, nella provincia di Arezzo nel 2023 gli occupati (15-89 anni) erano oltre 153 mila, di cui il 78,4% dipendenti e il restante 21,6% autonomi. Rispetto al 2022 sono state guadagnate circa 4.400 posizioni lavorative con una crescita relativa del +3%, superiore per i lavoratori dipendenti (+3,6%) rispetto ai lavoratori autonomi (+0,8%).

Con il 2023 si prolungherà il recupero dei livelli occupazionali pre-pandemia già raggiunti dal 2021, superando di oltre 8mila unità (+8,2%) il dato del 2019: ciò vale però solo per i lavoratori dipendenti (+10,5% sul 2019) mentre per gli autonomi siamo ancora sotto le 2.400 unità circa in valore assoluto e al 2,4% in termini relativi.

Nel 2023 il turismo aretino proseguirà il suo percorso di recupero post-pandemia sia in termini di arrivi (+13,4%) che di presenze (+9,2%) rispetto al 2022 e completerà il recupero dei livelli pre-pandemia sia in termini di arrivi (+7,7%) che di presenze (+12,4%).

La permanenza media diminuisce leggermente (da 2,8 a 2,7 giorni) ma resta in linea con il valore regionale (2,8 giorni). La ripartizione per provenienza evidenzia una maggiore vivacità degli stranieri che presentano però l’unico dato ancora al di sotto dei livelli del 2019 in termini di arrivi (-1,1%).

Gli italiani rallentano la crescita ma sono ben al di sopra dei livelli del 2019. Per quanto riguarda le tipologie di strutture ricettive, gli alberghi mostrano una crescita più marcata rispetto alle strutture extra-alberghiere, ma non riescono ancora a recuperare i livelli del 2019 in termini di presenze turistiche (-2,4%).

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