LA TRAGEDIA
La tragedia di Satnam Singh e l’orrore consumatosi nell’agro pontino ha travalicato i confini della provincia, ha chiamato migliaia di persone nel capoluogo a manifestare per i diritti sul lavoro e la sicurezza, ha riacceso con forza i riflettori sulle condizioni di sfruttamento e disumanità. Ma mentre si affronta un’inchiesta e si mettono in luce tutti i risvolti umani di una vicenda assurda e drammatica, si continua a morire in tutto il Paese del lavoro e la Cgil è pronta a scendere in piazza, ancora una volta a Latina, per una manifestazione nazionale in programma sabato 6 luglio. Lo aveva già annunciato nei giorni scorsi il segretario generale Maurizio Landini, sottolineando che quanto accaduto a Latina, con un bracciante abbandonato dal datore di lavoro con un arto amputato a causa di un incidente sul lavoro, è la storia più disumana mai raccontata. Ma è anche una realtà che non riguarda solo un’area geografica e un pessimo imprenditore, ma un sistema che riguarda l’intero Paese e che va smantellato. Perché il caporalato e lo sfruttamento e tutte le nuove forme di schiavitù non esistono solo in agricoltura e non esistono solo al Sud.
“Partendo dai fatti di Latina, riteniamo opportuno organizzare una manifestazione nazionale, dopo lo sciopero già proclamato a poche ore dai fatti di Satnam Sing, spiega Stefano Morea, segretario della Flai Cgil del Lazio, e riteniamo giusto farlo in questa città. Ci sembra un messaggio importante. La sicurezza è un tema nazionale e va affrontato a tutti i livelli. Dopo il Covid, le situazioni di sfruttamento sono aumentate. I dati Inail ci danno un quadro drammatico: a una situazione di stallo, dovuta anche alla mancanza di adeguati controlli durante la pandemia, è seguito un peggioramento delle condizioni. Quindi manifesteremo qui, a Latina, con una dovuta attenzione all’agricoltura. Ma non ci sono attestati di gravità. Sfruttamento e mancanza di sicurezza sul lavoro, prosegue Morea, vanno ben oltre l’agricoltura e i confini geografici. Sono problemi presenti in tutta Italia, dominati dalle stesse logiche, seppur con situazioni diverse”.
“Fermiamo un sistema imprenditoriale che sfrutta e uccide” è quindi l’obiettivo e il tema centrale della manifestazione nazionale di sabato 6 luglio, che prevede un corteo e un comizio finale dei leader sindacali. I partecipanti si raduneranno alla stazione degli autobus alle 9 del mattino e da lì il corteo sfilerà per le strade fino a raggiungere il cuore della città.
Alle 11.30, in piazza della Libertà, è previsto l’intervento del segretario generale Landini. “In queste ore stiamo lavorando senza sosta per definire i dettagli – spiega Stefano Morea – e ci stiamo rivolgendo direttamente ai lavoratori perché partecipino a questa lotta”.
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