(ANSA) – ROMA, 2 LUG – Un migrante è morto “dopo prolungati dolori” su un barcone in difficoltà mentre le motovedette italiane presenti nella zona non sono intervenute. L’accusa arriva dalla Ong Sos Humanity che gestisce la nave Humanity 1 che poi si è precipitata a recuperare le 186 persone a bordo per trasportarle a Catania. Nella ricostruzione della Ong sabato scorso alle 17 “il nostro equipaggio ha saputo di un barcone in pericolo.
Il centro di coordinamento dei soccorsi maltese non coordina, mentre quello italiano ci incarica di fare una prima valutazione. Arriviamo alle 23.22 e aspettiamo a 5,3 km di distanza. Le unità italiane sono sul posto, ma non prestano soccorso. Perché? Il nostro equipaggio non riceve informazioni. Sarebbe importante sapere quante persone ci sono a bordo, se ci sono emergenze mediche o persone particolarmente vulnerabili e in che condizioni si trova l’imbarcazione. Perché restare al buio?”. Arriviamo così alle 5.30 di domenica. “La Guardia costiera italiana – continua Sos Humanity – salva finalmente le persone in difficoltà e le porta su Humanity 1. Un uomo è morto. Testimoni riferiscono che è morto dopo un dolore prolungato tra l’1 e le 2 di notte, mentre sul posto erano presenti 4 navi. Perché un ritardo così lungo? Queste domande hanno bisogno di risposte. Ogni essere umano merita che la sua morte non venga accettata senza essere messa in discussione”. (ANSA).
