Attualità
Di Redazione – 02 Lug 2024
[di Gabriele Bonafede ]
La Svimez stima la crescita dell’economia siciliana nel 2023 al +2,2%: molto meglio di tutte le altre regioni, con una significativa revisione delle stime pubblicate a dicembre.
Nell’ultimo rapporto della Banca d’Italia pubblicato il 28 giugno, la crescita della Sicilia è stimata in +0,7%. Entrambi gli istituti concordano sulle tendenze strutturali
Il 16 giugno la Svimez ha pubblicato i dati sull’economia del Mezzogiorno nel 2023 con un annuncio decisamente ottimistico dal titolo “Nel 2023 il Pil del Mezzogiorno crescerà sopra la media nazionale”.
Ancora più ottimistica la stima della crescita del PIL siciliano nel 2023: “La dinamica del PIL è positiva in tutte le regioni del Sud, pur in presenza di differenziali di crescita marcati. Spicca in particolare la variazione positiva del PIL siciliano (+2,2%)”, si legge nel comunicato della Svimez. Notizia rilanciata dai quotidiani siciliani e commentata da diversi economisti e amministratori.Chi (per scaricare l’intero rapporto pubblicato il 26 giugno)
Ecco la tabella tratta dal rapporto Svimez:
D’altro canto, la Banca d’Italia colloca la stima della crescita del PIL siciliano nel 2023 attorno al +0,7%. La differenza può sembrare limitata, ma in realtà è molto ampia. La Svimez stima in sostanza la crescita della Sicilia – si badi bene, sempre per l’anno 2023 e non per l’anno in corso – pari a oltre tre volte quella della Banca d’Italia.
“Nel 2023 – afferma Bankitalia nella panoramica del rapporto dedicato alla Sicilia presentato lo scorso 28 giugno – l’attività economica in Sicilia è cresciuta, ma a un ritmo molto limitato e inferiore a quello dell’anno precedente: secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), il prodotto è aumentato dello 0,7 per cento, di poco inferiore al PIL italiano. I segnali di ripresa che si erano manifestati nel primo trimestre si sono affievoliti nei mesi successivi.” (che abbiamo riportato in questo articolo: https://sicilia.lidentita.it/bankitalia-la-sicilia-cresce-ma-piu-lentamente/ )
Bankitalia aggiunge che “sulla base delle indicazioni qualitative raccolte, la crescita economica sarebbe modesta anche nell’anno in corso”. Una frase molto breve, ma che indica anche cautela sulle prospettive per il 2024.
Perché questa differenza sostanziale? È ovvio che parte della differenza è dovuta alle metodologie di stima quali i modelli econometrici adottati, i pesi e le misure nelle stime, gli indicatori individuati, ecc. Le note metodologiche della Banca d’Italia sono scaricabili Chi.
Entrare in questo campo sarebbe difficile da comprendere per il grande pubblico. Tuttavia, dalla narrazione che commenta le cifre fornite, è possibile identificare la posizione generale dei due istituti su un paio di punti fondamentali. Potrebbero anche derivare dalla storia e dall’impostazione strategica dei due istituti.
Svimez propone infatti di supportare la sua stima più ottimistica di un maggiore e più consistente impatto positivo delle opere pubbliche e soprattutto degli investimenti infrastrutturali realizzati con l’attuazione del PNRR. Bankitalia assegna invece un impatto inferiore sugli stessi elementi di valutazione.
Inoltre, la cautela di Bankitalia è suggerita dall’andamento del credito: un ambito in cui oggettivamente si suppone vi siano maggiori conoscenze e accesso ai dati rispetto allo Svimez. Il rapporto “L’economia della Sicilia (2023)” della Banca centrale italiana Chi segnala una riduzione del credito a famiglie e imprese unita a un maggior rischio associato al credito. Questo aspetto negativo che mitiga la crescita è ulteriormente segnalato da un aumento dei crediti che iniziano a mostrare criticità, dati più facilmente e direttamente reperibili per la Banca d’Italia che per la Svimez.
Tuttavia, i due istituti concordano sulla differenziazione dei tassi di sviluppo tra i settori, evidenziando ad esempio le difficoltà del settore agricolo in Sicilia.
Concordano anche sulla crescita in quanto tale. Infatti, entrambi segnalano ancora una crescita in Sicilia, ma con stime più ottimistiche per Svimez e molto più caute per Bankitalia. Quest’ultima indica anche un progressivo rallentamento a partire dal picco di ripresa post-pandemia del 2021 e aggiunge, seppur in una sola frase, una previsione di ulteriore rallentamento per l’anno in corso.
